Visualizzazione post con etichetta Catalunya. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Catalunya. Mostra tutti i post

lunedì 5 giugno 2023

G di Galets / Sopa de galets / Spagna

Mentre a Barcellona e dintorni si festeggia la seconda Pasqua, per giunta in ritardo di una settimana per via delle elezioni, Aiu' ha pensato di proporvi un piatto tipico natalizio. Vabbe' si sa che la corenza e la Trattora nella stessa frase sono un ossimoro, però ditelo pure che non ve l'aspettavate.

La parola alla difesa. Questo viaggio ci sta facendo conoscere piatti tipici di tutto il mondo, del resto era questo il suo scopo e così molte delle viaggiatrici ci stanno facendo scoprire piatti tipici delle loro zone. Così Aiu' ha deciso di approfittarne per far conoscere pure lei qualcosa della sua terra adottiva. E quindi eccoci qua...


G come Girovagare

giovedì 9 marzo 2023

C di Cannella / Tarta de crema catalana / Spagna


Giuro stavolta non è colpa mia (e Aiu' iniziò pure a parlare in prima persona...queste sono cose che si notano). 
Il fatto è che Aiu' va in giro mangiando cose che le piacciono e pensando "questa la voglio provare" e sin qui niente di strano, aggiungete poi la memoria e la to-cook-list che cresce e capite bene che non tutto quello che prova e le piace lo cucinerà veramente. Il punto è che durante il pranzo di Natale tra colleghi (sì, stiamo parlando di Dicembre 2022), questo pensiero lo fece a voce alta mangiando la tarta de crema catalana e che promise pure alla sua collega che gliel'avrebbe preparata... Come detto la memoria di Aiu' è quella che è, ma il fatto è che la cara collega la settimana scorsa gliel'ha ricordato... E così, per mantenere la parola data ma anche per festeggiare con la suddetta collega (e gli altri colleghi) altre due proposte di progetto preparate con successo, ecco la nostra eroina preparare questa torta/crostata. Mentre leggeva gli ingredienti della ricetta capita poi che "a guarda, ma c'è la cannella". Il resto è storia.


Eh no, la Cannella ancora non l'aveva usata e la Spagna non era tra le nazioni già considerate e quindi eccola qua!



C di Catalogna

venerdì 6 dicembre 2013

Abbecedario Culinario della Comunità Europea: Crema catalana


Eccoci con la seconda e ultima ricetta inedita di questo nostro attivo contributo alla tappa spagnola dell'abbecedario culinario più bello che ci sia (sarà mica perché è l'unico?).


Dato che giusto domenica la nostra eroina di fiducia ha compiuto i suoi primi due anni in terra catalana, abbiamo deciso di lasciare come ultima tappa proprio questa, ovvero di concludere in bellezza omaggiando la terra che ci ospita, così fiera di essere diversa da mamma Spagna e così speranzosa di raggiungere presto l'indipendenza.


Vi lasciamo dunque un po' di foto scattate in questi due anni, cercando di non essere troppo banali, ma cercando di offrirvi comunque uno scorcio di questa bellissima città che ha accolto Aiu' a braccia aperte, le ha dato un lavoro, degli amici e, non ultimo, la possibilità di ri-iniziare un viaggio. E se la foto qui sotto ai più non dice niente, in realtà nasconde tante cose legate a questo viaggio chiamato vita...


Ad Aiu' Barcellona piace per tanti motivi, le piace la gente, la voglia di stare in giro, la possibilità --grazie al clima ma soprattutto grazie alle infrastrutture-- di poter fare una passeggiata, a piedi, in pattini, con la bici... ogni volta che se ne ha voglia


Le piacciono gli edifici strani e, da buona cagliaritana, le piace la mega-spiaggia e come viene vissuta tra una rete da pallavolo e un chiringuito. Le piacciono i locali che iniziano la mattina con le offerte del "desayuno" per poi trasformarsi in ristoranti con menù a presso fisso all'ora di pranzo, per poi diventare a sera un luogo di incontro per una birra e quattro chiacchiere e volgere nuovamente a essere un ristorante per la notte.

Le piacciono le strade affollatissime di indigeni e di turisti (i cosiddetti guiris un po' odio-amore del cittadino medio). Le piacciono le strade vuote quando gioca il Barça, i petardi che annunciano l'avvenuto goal (i petardi in realtà non è che ci piacciano tanto!) e i bar pieni fino alla strada a fare il tifo per questa squadra che è un po' il simbolo di questa città.


Prima della ricetta, in onore dei guiris italiani che non possono non passare a Barcellona senza invadere la Rambla (e Aiu' ancora si chiede il perché), vi regaliamo una foto inconsueta :-)


Ingredienti:
  • 100 gr. di zucchero + quello per la copertura
  • 500 gr. di latte
  • 1 stecco di cannella
  • scorza di 1 limone
  • 4 tuorli
  • 25 gr. di maizena

Preparazione:
Sbattete i tuorli con il frullatore fino a farli diventare spumosi iniziano a sbiancare. Aggiungete la maizena e quindi 100 gr. di latte e mischiate bene.
In un pentolino portate a ebollizione 400 gr. di latte con lo zucchero, la cannella e la scorza del limone. Raggiunta l'ebollizione, togliete dal fuoco e versate la metà del latte aromatizzato nel composto di uova. Mischiate bene, quindi versate il tutto nel pentolino con il restante latte e mettete sul fuoco. Cuocete a fuoco lento mescolando continuamente fino a raggiungere la giusta consistenza. Versate negli stampi e fate riposare.


Prima di servire, cospargete di zucchero la superficie della crema, mettete il bruciatore sul fuoco e quando sarà ben caldo ponetelo sopra lo strato di zucchero per farlo caramellizzare (come nella foto qui sopra). 

Nota: il recipiente deve essere tondo, perdonateci se l'eccezione :-)

Servite immediatamente.

Gracies Barna!

lunedì 18 novembre 2013

Abbecedario Culinario della Comunità Europea: Corso di pasticceria: Turrón

Come abbiamo già detto varie volte in questi anni su questi monitor, alla domanda "pandoro o panettone?" la nostra eroina risponderà "torrone" (come per esempio diciamo in un post molto nerd). Tanto che una volta pensò anche di fare uno studio accurato e di provare il torrone in ogni luogo che lo produce. Una pazzia? Beh, un po' come decidere di fotografare insegne di bagni in giro per il mondo :-) Non mettete limiti alla creatività (pazzia?) di un'eroina e della sua fame (più che sete) di conoscenza.

Oggi, proprio mentre la carovana dell'abbecedario europeo si muove in Spagna ospitato da Francesca, parliamo di torrone spagnolo e così con questa prima ricetta partecipiamo già alla tappa...e a questa tappa parteciperemo moooltooo attivamente dato che è la nostra seconda patria (anche se ancora non ci è chiaro se la nostra seconda patria è la Spagna o la Catalogna)!


Visto che le foto in questo caso non ci mancano, lasciateci iniziare la tappa spagnola con questa foto, scattata quest'estate a Tossa de Mar.


Turrón praliné y avellanas
(Torrone pralinato con nocciole)

Ingredienti:
  • 500 gr. di nocciole tostate
  • 200 gr. di zucchero a velo
  • 50 gr. di burro di cacao alimentare
  • 150 gr. di cioccolato al latte
  • 100 gr. di cioccolato fondente

Preparazione:
Preparate il pralinato con 250 gr. di nocciole tostate mischiate con lo zucchero a velo. Tritate il tutto. Aggiungete quindi il burro di cacao fuso al microonde e mischiate bene. Otterrete un impasto dalla consistenza simile a quella del marzapane.
A parte, spezzettate il cioccolato al latte e quello fondente, aggiungete il pralinato, quindi aggiungete le nocciole tritate al mortaio. Mischiate bene e mettete in un recipiente rettangolare 22x17, il cui fondo avrete coperto con carta da forno. 


Spianate bene con una spatola e lasciate raffreddare. Coprite e mettete in frigorifero per almeno 24 h. Una volta pronto, toglietelo dal recipiente e dividetelo longitudinalmente in due. 


Conservate fuori dal frigo.


Turrón de crema cremada
(Torrone di crema bruciata)

Ingredienti:
  • 375 gr. di farina di mandorle
  • 100 gr. di zucchero a velo
  • 100 gr. di gemma candida (= uovo candito: 2 uova + zucchero di peso uguale alle uova)
  • scorza di 1 limone
  • cannella
  • 375 gr. di zucchero
  • 175 gr. di acqua
  • gelatina di frutta

Preparazione:
Preparate l'"uovo candito" battendo assieme l'uovo con lo zucchero. Mettete quindi in un pentolino continuando a sbattere il composto e, quando inizia a bollire, togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.

Nota: si conserva anche sino a 1 mese e mezzo.

Mischiate a mano la farina di mandorle con lo zucchero a velo. Aggiungete 2 cucchiai di l'"uovo candito", la scorza del limone e la cannella. Lavorate prima con la spatola e quindi con le mani, fregando i palmi (come se si stesse preparando il couscous).
A parte mettete sul fuoco lo zucchero con l'acqua e quando inizia a bollire calcolate 6 minuti e togliete dal fuoco.
Aggiungete questo sciroppo all'impasto e continuate a lavorare sino a ottenere un impasto omogeneo. Versate quindi il composto in un recipiente rettangolare 22x17, livellate con la spatola, sbattetelo sul tavolo e livellate ancora. Lasciatelo un giorno intero nel frigorifero e aspettate due giorni prima di ultimare la preparazione. 
Togliete dal contenitore rettangolare e dividetelo longitudinalmente in due. 


Cospargete dello zucchero sopra la superficie di ciascun parallelepipedo e quindi bruciatelo con il bruciatore a gas.


Aspettate che si sfreddi, quindi giratelo sul lato opposto e mettete sulla superficie l'"uovo candito" rimasto. Coprite con lo zucchero e bruciate con il bruciatore a gas.


Infine, coprite la superficie con della gelatina fredda.

Más testarudo que un turrón!

venerdì 1 novembre 2013

Corso di pasticceria: Pa de pessic amb merengue i xocolata negra

Continua il resoconto della nostra eroina e del corso di pasticceria che sta seguendo. Che dite? Non capite il titolo del post? E allora com'è che Mr. Google vi ha portato qui? Mmm, ok ok, nessun problema, ora Aiu' sfoggerà il suo perfetto catalano e tradurrà per voi l'ignoto.

La cosa divertente (c'è chi si diverte con poco) è che in italiano questo suonerebbe come qualcosa tipo "pan di spagna con meringa e cioccolato fondente". E che ha di divertente? Che il pan di spagna, in Spagna, non esiste :-) In Catalogna, un suo parente prossimo è il "pa de pessic" (pane di pizzico!) che vi raccontiamo oggi!


Lezione interessante per imparare qualche piccolo-grande trucco, per preparare la ganache di cioccolato "alla lavagna" con quell'odore di cioccolato che alle 8 di sera ha fatto venire una fame pazzesca alla nostra eroina e per tornare a casa e mangiare la sua amata meringa. Che si vuole di più da un corso di pasticceria? :-)

Ehm, come avete notato niente Halloween da queste parti!

Ingredienti:
  • pa de pessic (pan di spagna):
    • 5 uova
    • 150 gr. di zucchero
    • 125 gr. di farina
  • meringa:
    • 100 gr. di albumi (circa 3)
    • 25 gr. di zucchero
    • 200 gr. di zucchero
    • 80 gr. di acqua
  • ganache:
    • 400 gr. di cioccolato fondente
    • 400 gr. di panna da montare
    • 20 gr. di liquore
  • sciroppo:
    • 100 gr. di zucchero
    • 100 gr. di acqua
    • 50 gr. di rum
  • zucchero a velo

Preparazione:
Pa de pessic
Montate i bianchi delle uova a neve molto ferma.
A parte mischiate i tuorli con lo zucchero fino a mischiarli bene e ottenere un impasto biancastro. Aggiungete la farina e lavorate a mano con la frusta, se serve aggiungete pochissima acqua. Aggiungete quindi i bianchi lavorando sempre a mano con la frusta, sempre dal basso verso l'alto, senza mischiare troppo forte. 
Versate il composto in uno stampo di 23-24 cm. di diametro, imburrato e infarinato, e fate cuocere per 20 minuti a 180° in forno già caldo.
Togliete dal forno, capovolgete lo stampo e fate raffreddare prima di estrarre.


Meringa
Portate il forno alla massima temperatura. 
Nel mentre preparate il caramello con l'acqua e lo zucchero in un fornello.
A parte, montate le chiare a neve molto forte e quindi aggiungete lo zucchero.
Quando il caramello è pronto, 


aggiungetelo alle chiare d'uovo e continuate a montare.

Ganache
Mettete la panna in un fornello e tagliate grossolanamente il cioccolato riponendolo in un recipiente capiente. Quando la panna inizia a bollire, togliete dal fuoco e aggiungete al cioccolato. Lavorate con la frusta sino a che il cioccolato è sciolto completamente e non ci sono grumi. Aggiungete infine il liquore e lavorare ancora.  


Sciroppo
Mettete lo zucchero e l'acqua nel fornello e portate a ebollizione. Togliete dal fuoco e aggiungete il rum.

Assemblaggio
Togliete la torta dallo stampo e mettete in frigo perché indurisca un po' e diventi più facile procedere con la farcitura. Tolta dal frigo, con una grattugia limellate i bordi mentre con un coltello togliete la parte superiore. Con un coltello seghettato tagliate la torta longitudinalmente e riponete le due parti su di un vassoio di cartone dello stesso diametro della torta. 
Bagnate un lato di ciascuna metà di torta e quindi spalmate la ganache su uno dei lati. 


Unite le due parti e mettete in freezer.
Quando la meringa è pronta, togliete la torta dal congelatore e coprite la superficie con la meringa. Fare un secondo strato e batterlo con la spatola.


Mettete la torta in forno, dopo averla spolverizzata con zucchero a velo e fate cuocere per circa 5 minuti.

kook

venerdì 18 ottobre 2013

Una Gamberotta a Barcellona: El timbal

Ecco i giustizieri della pausa pranzo nuovamente in azione in terra catalana. L'idea di cambiare ristorante ogni settimana sta dando come risultato che si iniziano a scoprire locali che sino all'anno scorso non si erano mai sentiti neanche nominare. Così se sino a poche settimane fa la scelta era tra quei 3-4 in cui si andava sempre, questa settimana i nostri eroi dovevano scegliere tra 4-5 in cui nessuno era mai andato. Come cambiano le cose, delle volte.

Alla fine, la rivolta delle donne ha portato i nostri eroi-giustizieri a El timbal, ubicato in una stradina del Poblenou, locale un po' strettino e angusto dall'aria sfigata giusta giusta per far pensare ai nostri eroi che quell'aria un po' così fosse segno di buona cucina. Sì, perché ci sono leggi matematiche che dimostrano che la bruttezza di un locale è inversamente proporzionale a buona cucina a basso prezzo. Ovvero, il sogno di ogni Gamberotto.


La cucina, è importante dirlo, offre anche piatti vegetariani (lo diciamo perché se anche voi avete un collega vegetariano, sappiate che ci potete fare un salto). La scelta del menù è un po' stravagante. Sopra ogni tavolo trovate una lavagnetta con un'offerta del giorno o con un pezzo di menù. Comporre il menù significherebbe quindi mettere insieme tutte le lavagnette...


Il menù non è un vero menù come Barcellona ci ha abituati. Le scelte sono tra "piatto combinato + pane + bibita" oppure "paella + pane + bibita" (la paella il giovedì!) oppure "insalata + pane + bibita" a 6.95 €. Dolce e/o caffè a parte. Se poi non vi piacciono queste opzioni esiste un vero menù con varie scelte.

Il locale dentro è angusto e non molto accogliente (ma in fondo è stato scelto per questo, non possiamo lamentarci!) e offre anche una "terrazza", ovvero dei tavoli fuori, opzione scelta dai nostri eroi. Il servizio in terrazza però costa 0.30 € a persona.

I camerieri sono impersonali, né simpatici né antipatici, un po' lenti, chiedono il numero di paelle in anticipo e poi le portano con calma come se le preparassero a una a una. Forse sapere il numero all'inizio era pura curiosità.


In generale il cibo è buono. La paella ha superato la prova de El Hombre Maña, normalmente critico in fatto di paelle, come un italiano all'estero in fatto di pizze. La lasagna vegetariana è una finta lasagna (ok, Aiu' è italiana e siamo in Catalogna), ovvero un ammasso di verdure (troppo cotte a detta del nostro super eroe vegetariano) coperto da uno strato di sfoglia di pasta e quindi da abbondante besciamella. Il piatto combinato della nostra Aiu' (assolutamente niente di complicato) è buono anche se l'hamburger non l'ha convinta troppo.


Ultima nota...le porzioni. Il povero Tonifaste dopo la paella ha dovuto chiedere un panino con il pollo per poter tornare in ufficio e lavorare come si conviene con il giusto apporto di proteine e zuccheri tanto necessari al cervello! Spazzolatore, hai trovato qualcuno degno di te!

Tabella di Valutazione

Boben
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 32,532,5
Tonifaste  4223
El Hombre Maña 3233
Media Totale 3,333 2,16672,6672,833

mercoledì 9 ottobre 2013

Corso di pasticceria: Panellets

Tra le novità aiuolikiche dovete sapere, cari lettori che ancora passate di qua, che la nostra eroina ha deciso di provare a seguire un mini corso di pasticceria. Niente di fantasmagorico, ma un modo per conoscere qualche ricette catalana e non, semplice da apprendere e da riprodurre. 

Così abbiamo deciso di deliziarvi con le ricette che apprenderà in questo corso (8 lezioni di cui una già persa e una che verrà persa, insomma, 6 ricette). Iniziamo quindi con la ricette dei panellets ovvero quei dolcetti catalani di cui parlammo qui l'anno scorso. E se l'anno scorso storcevate il naso per quel moniato a voi sconosciuto (parente prossimo della patata americana), quest'anno la ricetta del nostro prof-pasticcere è fatta con la patata, quella sì che potete trovarla anche voi!

Ingredienti:
  • per la base (marzapane):
    • 500 gr. di zucchero
    • 500 gr. di farina di mandorle
    • 50 gr. di patata bollita
  • per i panellets ai pinoli
    • albumi
    • pinoli
  • per i pannellets al limone
    • albumi e tuorlo in rapporto 2:1
    • scorza di limone
    • zucchero a velo
  • per i pannellets alla frutta candita
    • albumi e tuorlo in rapporto 2:1
    • frutta candita
  • per i panellets al cocco
    • farina di cocco
  • per i panellets alle mandorle
    • albumi
    • mandorle in granella
  • per i panellets al caffè
    • albumi e tuorlo in rapporto 2:1
    • caffè solubile
    • zucchero a velo
  • per i panellets "castagna" con cioccolato
    • cioccolato fondente
  • per i panellets alla cotognata
    • cotognata
    • rhum
Preparazione:
Schiacciate le patate bollite e mischiatele con la farina di mandorle e di zucchero. Lasciate riposare almeno 48 ore (noi lo abbiamo fatto riposare 1 settimana).
In seguito dividete l'impasto in quanti tipi di panellets decidete di fare.

Panellets ai pinoli:
Formate un salsicciotto con l'impasto e dividetelo in pezzi da 15 gr. circa. In una ciotola mettete gli albumi e i pinoli e con i pezzi dell'impasto create delle palline e rotolatele nel composto di albumi e pinoli. Pennellate infine con del tuorlo d'uovo. Cuocete in forno già caldo a 230° per 4-5 minuti.
[nella foto i primi da sinistra]

Panellets al limone:
Mischiate assieme tuorlo e albumi, prendete l'impasto e dategli la forma del vulcano. Versate dentro il composto d'uovo e la scorza del limone grattugiato. Schiacciate con le mani e quindi lavorate bene perché gli ingredienti si mischino. Create un salsicciotto e tagliate in pezzi di circa 20 gr., formate quindi delle palline e passatele nello zucchero a velo. Cuocete in forno già caldo a 230° per 4-5 minuti.
[nella foto i secondi da sinistra]

Panellets alla frutta candita:
Tagliate la frutta candita molto finemente. Nell'impasto create un buco al centro e versatevi il composto di albumi e tuorli che avrete precedentemente mischiato. Aggiungete quindi la frutta candita, schiacciate e lavorate bene. Create un salsicciotto e tagliare in tocchetti da 20 gr. circa. Cuocete in forno già caldo a 230° per 4-5 minuti.
[nella foto i terzi da sinistra]

Panellets al cocco:
Fate rinvenire la farina di cocco nell'acqua e lasciate qualche minuto. Scolate e unite la farina di cocco bagnata con l'impasto dei panellets. Lavorate fino a ottenere un impasto omogeneo, aggiungendo dell'impasto nel caso risulti troppo liquido. Con l'impasto formate delle montagnette e cuocete in forno già caldo a 230* per 4-5 minuti.
[nella foto i quarti da sinistra]

Panellets alle mandorle:
Formate un salsicciotto con l'impasto e dividetelo in pezzi da 20 gr. circa. In una ciotola mettete gli albumi e le mandorle tritate e con i pezzi dell'impasto create delle palline e rotolatele nel composto di albumi e mandorle. Dategli la forma di mezzaluna e pennellate con il tuorlo d'uovo. Cuocete in forno già caldo a 230° per 4-5 minuti.
[nella foto i quarti da destra]

Panellets al caffè:
Mischiate assieme tuorlo e albumi, prendete l'impasto e dategli la forma del vulcano. Versate dentro il composto d'uovo e il caffè solubile. Schiacciate con le mani e quindi lavorate bene perché gli ingredienti si mischino. Create un salsicciotto e tagliate in pezzi di circa 20 gr., formate quindi delle palline e quindi dategli la forma di crocchette e passatele nello zucchero a velo. Cuocete in forno già caldo a 230° per 4-5 minuti.
[nella foto i terzi da destra]

Panellets "castagna" con cioccolato:
Formate un salsicciotto con l'impasto e tagliatelo in tocchetti da 20 gr. circa. Create una pallina con ciascun tocchetto e premendo con le dita sui bordi dategli la forma di castagna. Mettete a riposare in frigo. Nel mentre fate fondere il cioccolato. Togliete quindi le castagne dal frigo e bagnatele su un lato nel cioccolato. Conservate in frigorifero.
[nella foto i secondi da destra]

Panellets alla cotognata:
Bagnate l'impasto con un po' di rhum quindi lavoratelo bene e spianatelo in modo da ottenere un rettangolo lungo ma stretto. Mettete quindi al centro la cotognata in fette sottili e chiudete l'impasto a salsicciotto. Fate cuocere in forno già caldo a 230° gradi per 4-5 minuti.
[nella foto i primi da destra]


vsi svetniki

mercoledì 18 settembre 2013

Crema di melone

Così come la crema di anguria era nella to-do list di una nota eroina da tempo, lo stesso accadde per una certa crema al melone che Aiu' provò da qualche parte un giorno e attirò la sua attenzione. Come dicemmo già nel post angurioso, a qualcuno piace freddo e forse stiamo iniziando a pensare che tra quel qualcuno ci sia anche una certa Trattora...

Insomma, per farla breve (che è già tardi e domani la nostra eroina --per cambiare-- ha un volo alle 7.30 e quando voi leggerete il post sarà già in Portogallo), la nostra eroina un dì si inventò la ricetta della crema di melone, piacque, ma non la scrisse... Poi un altro giorno una sua collega le fece assaggiare la sua versione (molto più semplice), e anche quella le piacque...e ora la pubblica!

Ingredienti:
  • melone
  • semi di melone
Preparazione:
Tritate i semi di melone, quindi frullateli assieme al melone. Servite freddo, meglio se accompagnato con del prosciutto crudo a tocchetti.

πεπόνι

mercoledì 4 settembre 2013

Crema di anguria

Il post di oggi si potrebbe intitolare (se avesse un titolo, anziché il nome della ricetta, of course!) "a qualcuno piace freddo" :-) Pare --infatti-- che agli spagnoli le zuppe/creme fredde piacciano tante e così non solo gazpacho e salmorejo, ma zuppe di tutti i tipi, anche di anguria
Sì, avete capito bene, questa crema non è  un dolce, è un primo piatto. 

Era da tanto, circa 2 anni, anzi esattamente 2 anni a oggi o giù di lì, che la nostra eroina voleva provarla. Perché durante quella prima "comida" col suo attuale capo, con il suo stentato castigliano e il suo inesistente catalano (i maligni aggiungerebbero "un po' come adesso" ma i più benevoli direbbero che di acqua sotto i ponti ne è passata) ordinò la crema di anguria. A pensarci bene (ed è la prima volta che lo pensiamo), una vera eroina: durante un colloquio di lavoro (seppure anomalo) ordina un piatto che magari le fa schifo e che dovrà mangiare a forza. Ma forse quello era un giorno fortunato e la crema di anguria le piacque e forse è anche per quella crema che tutto dopo andò liscio e che ora Aiu' vi scrive da Barcellona :-)

Così, insomma, con solo 2 anni di attesa nella to-cook list, la crema di anguria è arrivata su questi monitor in tutto il suo splendore. A dire il vero, dopo 2 anni, Aiu' non vi può assicurare che questa sia veramente la crema che mangiò quel dì, però anche questa versione (presa qui) alla nostra eroina è piaciuta, per cui beccatevi questa crema!

Ingredienti (per 4 persone):

  • 1 kg di anguria, privata dei semi
  • 1 yogurt greco
  • 6 foglie grandi di menta

Preparazione:
Tagliate a pezzi piccoli l'anguria, lavate le foglie di menta e asciugatele. Mettete l'anguria, la menta e lo yogurt nel bicchiere del frullatore e frullate. Mettete in frigo 2-3 ore,  mischiatela con un mestolo e servite.

Vattenmelon

mercoledì 26 giugno 2013

Fregola con buttifarra

Alla domanda "che cosa ti manca della Sardegna?", Aiuolik si trova sempre un po' a disagio e non sa bene che rispondere. Forse anche perché come direbbe Daniele:
A domandarti come stai,
si corre sempre un certo rischio.
Il rischio che risponderai
e questo normalmente sai, non è previsto! 
La risposta infatti sarebbe più articolata di un semplice elenco di cose ma questo richiederebbe troppo tempo e, anche, troppe spiegazioni.
Diciamo invece che cosa non le manca: la cucina! Come???? Sì, perché la cucina la fa chi cucina, gli ingredienti si possono recuperare per varie vie, comprandoli qui, per esempio, o portandoli con sé in valigia dopo un viaggetto in terra sarda. Quindi, dato che chi cucina è Aiu', gli ingredienti, quelli che mancano perché qui inesistenti, possono sempre viaggiare in valigia con lei, di quando in quando. E se qualcosa non si può portare (come la salsiccia o le pizzette) allora si mangiano in loco. La vita va avanti, fossero questi i problemi!


Ecco dunque che grazie allo zio Luca, un pacco di fregola fatta a mano è giunta in valigia sino a Barcellona e la nostra eroina l'ha preparata per i suoi amici nella versione suggerita da chi quella pasta l'ha creata: ovvero con la salsiccia. A dir la verità, qui Catalunya e Sardegna si mischiano assieme e al posto della salsiccia campidanese nel piatto dei nostri amici è arrivata la buttifarra catalana, ottimo sostituto :-)

Ingredienti:
  • fregola (70 gr. per persona)
  • buttifarra
  • vino bianco
  • passata di pomodoro
  • brodo di carne
  • olio extravergine d'oliva
Preparazione:
Fate rosolare la buttifarra ridotta a pezzetti e senza la pelle in una padella con l'olio. Versate quindi la fregola e fatela tostare. Versate un po' di vino e fate evaporare. Coprite con passata di pomodoro e quindi aggiungete abbondante brodo. Fate cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti. Servite calda.

Sardinia meets Catalunya

mercoledì 22 maggio 2013

La comida del Martes: Fideuá

Di modi per iniziare questo post ce ne sarebbero tanti...vediamo di sceglierne uno o magari nessuno :-)

Iniziamo col dire che oggi è mercoledì e che solo per rispettare la rubrica spagnola abbiamo mantenuto il nome. Anche se poi, a pensarci bene, non stiamo parlando di cucina spagnola, bensì di cucina catalana. Già diverso!

Eppure, potremmo far iniziare questa storia a Madrid nel lontano (lontanissimo, aiutoooo) 2007. Ovvero quella volta in cui Aiuolik mangiò la sua prima fideuá:


In quell'occasione, di ritorno in Trattoria, la Trattora in persona portò con sè un pacco di fideo a cui  Uncle diede vita secondo la ricetta riportata nella confezione stessa e da noi riportata in questo post, ecco il risultato:


E se dopo 6 anni e qualche cambiamento torniamo a parlare di fideuá, la ragione è questa qua (perdonateci, non abbiamo resistito alla rima): un caldo weekend di Maggio, 4 ragazze (tra cui 1 Aiuolik, che chiamiamo ragazza per licenza poetica) si recarono a L'Ampolla ad assistere alla Iron Man catalana, ovvero una cosa da pazzi che consiste in 4 Km. di nuoto seguiti da 180 Km. di bici su strada, seguiti da 1 maratona... Che ci faceva la nostra eroina lì? Tra i pazzi c'era Tonifaste, un amico delle 4 ragazze. Sabato faticaccia per l'Iron Man, domenica pranzo serio e così la nostra eroina ha potuto assistere al taller de cocina della Sign.ra Angel per la preparazione di questa fideuá (versione 1, nella ricetta):


Se non fosse che questa domenica, la nostra eroina ha messo in pratica in terra sarda quanto appreso in terra catalana, la rubrica di oggi poteva essere un "preparati per noi", ma siccome Aiuolik ha superato a pieni voti la prova, eccovi la ricetta tutta per voi!

Il segreto per una buona fideuá è il brodo, ogni famiglia poi la fa a modo suo e anche tra famiglie e famiglie la ricetta cambia a seconda di quello che c'è in frigo o nella rete del pescatore. Per amor di completezza (ma non di brevità), di seguito riportiamo le due versioni: versione 1 - Angel; versione 2 - Aiuolik.

Ingredienti (per 4 persone):
  • pesto
    • 1 fetta di pane raffermo
    • 1 pomodoro medio
    • 2 spicchi d'aglio
    • una manciata di mandorle
    • olio extravergine d'oliva
  • brodo - parte comune
    • olio extravergine d'oliva
    • cipolla
    • 1 bicchiere di passata di pomodoro
  • brodo - versione 1
    • granchi
    • pesci di roccia
    • cicala di mare
    • 2 teste di coda di rospo
  • brodo - versione 2
    • 2 scorfani
    • 1 manciata di gamberetti
  • fideuá - parte comune
    • 300 gr. di fideo n° 2
    • olio di semi di girasole
    • olio extravergine d'oliva
  • fideuá - versione 1
    • cicale di mare
    • gamberoni
    • granchietti
    • cozze già aperte con la loro acqua
    • seppia
  • fideuá - versione 2
    • gamberetti
    • gamberoni
    • aragostelle
    • seppie
    • calamari
    • cozze già aperte con la loro acqua
Preparazione:
Per prima cosa preparate il pesto. In una padella, mettete dell'olio extravergine d'oliva e quando inizia a frigolare, mettete il pane, il pomodoro e l'aglio. Quando l'aglio ha preso colore, toglietelo fuori e iniziate a pestarlo nel mortaio, assieme alle mandorle sgusciate. Aggiungete quindi il pane una volta doratosi e per ultimo il pomodoro che avrà iniziato a spellarsi su tutti i lati.
Tenete da parte e preparate il brodo. In una pentola capiente, mettete sul fondo dell'olio extravergine d'oliva, mettete la cipolla tagliata grossolanamente e fate imbiondire. Aggiungete quindi la salsa di pomodoro e quindi i crostacei (granchi e cicale della versione 1 o gamberetti della versione 2) e lasciate soffriggere. Aggiungete il pesto, quindi un poco di olio. Quando inizia a prendere colore, coprite con l'acqua. Versate quindi il pesce (le teste e i pesci di roccia della versione 1 e gli scorfani della versione 2) e fate cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti da quando inizia a sobbollire.
Per preparare la fideuá, dovete dapprima friggere il fideo in abbondante olio di girasole, sino a quando raggiunge un colore brunito.

Nota: suggeriamo di mettere pochi fideo alla volta in una padella piccola.

Togliete dall'aceto e metteteli nella paellera. 
Soffriggete tutti i pesci e i crostacei in olio d'oliva per qualche minuto, lasciando per ultime le seppie e i calamari (se ci sono). Togliete dall'olio e mettete nella paellera disponendoli sopra il fideo e pensando già alla decorazione. Coprite con il brodo e fate cuocere a fuoco medio, quando il brodo inizia a bollire, assaggiate e se abbisogna di sale, aggiungete un po' di acqua delle cozze filtrata. Aggiungete quindi le cozze e lasciate cuocere, senza mai mescolare, aggiungendo il brodo se serve e agitando la paellera di quando in quando.
Servite calda.

Gazdag és bőséges

lunedì 6 maggio 2013

Taller de cocina #2

Con gli amici si possono condividere tante cose, tra cui la voglia di passare una serata assieme e di preparare i dolci per "la barbacoa" del giorno dopo...


Partiamo dal "giorno dopo". Qui in Catalogna (come probabilmente, per quel che ne sappiamo in tutta la Spagna) ci sono vari "merendero", ovvero dei posti attrezzati con barbecue, griglie, legna, carbone, fontanelle, tavoli e panche... Ovvero dei posti dove "los domingueros" (= i turisti della domenica) vanno con tutta la famiglia a passare una giornata (sì, perché arrivano da presto e vanno via tardi) tutti assieme appassionatamente a mangiare carne alla brace, bere birra, suonare una chitarra e giocare a carte.


Così è capitato anche ad Aiuolik di far parte dei domingueros e di recarsi a un merendero in compagnia di circa 20 amici con carne da arrostire, birra e un mazzo di carte (la chitarra no).


Ora che vi abbiamo svelato il colpevole, torniamo all'inizio della storia.
Nonostante la cucina della Trattoria non sia poi tanto grande (anzi!), un sabato pomeriggio 5 amici e Aiuolik si sono dedicati alla preparazione di vari dolci, facili da trasportare, di sicuro successo e resistenti al caldo del giorno dopo.


Le ricette delle due crostate arriveranno i prossimi giorni su questi schermi, per ora accontentavi della foto di qui sopra e di sapere che quei cosi marroncini e cicciotti che vedete lì nella foto sono i muffin neri "de toda la vida", quelli che la nostra eroina è sicura di fare in occasioni come queste e che sa che non la deluderanno. La ricetta qui.

Venner