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venerdì 24 novembre 2023

R di Ricotta / Genovesi / Italia

Oggi parliamo di tutto e niente. Non abbiamo nessun anedotto interessante su questa ricetta se non il fatto che la ricotta non era inizialmente nella lista degli ingredienti che Aiu' aveva selezionato per la R, ma poi quando stava cercando un dolcetto per accompagnare una cena con amici, ha pensato (again) di unire l'utile al dilettevole.

Il dolcetto non è male, ai commensali è piaciuto e l'hanno mangiato con appetito nonostante fossero satolli dal resto della cena e fossero ormai le 11 della notte. E tra un dolcetto e l'altro si fecero quasi le 3 del mattino...


R come Ricreazione

venerdì 8 settembre 2023

O di Oliva / Olive all'ascolana / Italia

Oggi parliamo di DNA. Fin da piccola la nostra eroina preferita andava pazza per le olive e uno dei suoi ricordi di bimba è la cucina di Tziu Anto', il camminetto alle spalle (spento, dato che sicuramente era Ottobre/Novembre), Anto' con una delle sue camicie celesti a maniche corte e un barattolone di olive in salamoia dell'anno in corso. Olive rigorosamente tagliate per esser pronte prima e qua e là qualche rametto di finocchietto selvatico. Il barattolo del ricordo è aperto, le olive non sono ancora pronte e solamente due persone in sala se le mangiano cercando di convincere gli scettici che "no, non sono amare". I due mangiatori, l'avete già capito, sono Tziu Anto' e sua nipotina Aiu'. Quanti bei ricordi...

Passiamo a un ricordo più prossimo nel tempo. Il 28 Dicembre di neanche 1 anno fa. La nostra eroina che fa i suoi km mattutini e che pensa e ripensa alla sfida lanciatela dalle sue blogger viaggiatrici nel farle gli auguri di compleanno il giorno prima. In quei 5 km a Terramaini, Aiu' identificò almeno un ingrediente per lettera, per essere sicura che il gioco che aveva in mente si potesse fare. Per la O non ebbe nessun dubbio, gliela suggerì Tziu Anto' da lassù.


O come Omaggio

venerdì 1 settembre 2023

N di Nepente / Stufato di cinghiale al Nepente di Oliena / Italia

Oggi parliamo di dove acquista gli ingredienti la nostra eroina. Questo gioco racchiude in sé diversi giochi e diverse sfide:

  1. Trovare un ingrediente con la lettera che tocca e, possibilmente, un ingrediente speciale (senza tralasciare quelli caratteristici della lettera)
  2. Trovare una ricetta tipica di qualche parte del mondo con l'ingrediente al punto 1
  3. Selezionare tra i paesi del mondo quelli che ancora non sono stati colorati
Insomma, capite bene che la testolina della nostra eroina è sempre lì che rimugina su ingredienti, paesi e chiede a Google, a Bard, ad amici, parenti suggerimenti e idee... perché si sa, i progetti che vincono sono quelli in cui si collabora tutti assieme. 
Il punto è che, a seconda dell'ingrediente, non è che la nostra eroina accede alla app del suo supermercato di fiducia e procede con l'ordine. Ci sono ingredienti e ingredienti. Alcuni li porta a casa il supermercato di fiducia, altri il colosso mondiale dell'e-commerce, altri li cerchiamo direttamente al mercato o nelle botteghe barcellonesi (che magari consegnano pure a domicilio, ma non necessariamente, la nostra eroina giusto oggi si è fatta la sua ora di passeggiata per recuperare una O che vi presenterà presto). E poi c'è lui, l'ingrediente del giorno, che è arrivato a Barcellona nello zainetto della Trattora di ritorno dalla Sardegna e comprato in aeroporto. Never give up, direbbe quello!

Ricetta che la nostra eroina poi manco conosceva, ma per questo ci sono gli amici che bazziccano per il nuorese e le hanno consigliato questo stufato ricco di sapori... Ah sì, quasi dimenticavamo un dettaglio, anche per comprare il cinghiale la nostra eroina si è fatta 1 ora di passeggiata, ma perché le piace camminare, sia chiaro, che nessuno pensi che la metro di Barcellona ha smesso di funzionare! Unire l'utile al dilettevole, direbbe quello!


N di Novità

venerdì 14 luglio 2023

L di (polvere di) Liquirizia / Spaghetti con polvere di liquirizia e pesto di pistacchi / Italia


Oggi parleremo di "Aiu' multi-language". Per motivi logistici Aiu' ha ormai due lingue madri e le usa a seconda del contesto e delle persone che ha davanti, anche se a volte parla in spagnolo agli italiani e in italiano agli spagnoli. Ma succede solo con un numero ristretto di fortunati amici o colleghi... Quando poi va in giro per il mondo (#elocheviaggiainposti sarà il nuovo trending topic) deve pure destreggiarsi con l'inglese. Fin qui niente di nuovo. In Svezia a una conferenza a cui ha partecipato a Giugno si destreggiava tranquillamente tra le 3 lingue. In un momento sociale che consisteva nel prepararsi il gelato con le macchine a spruzzo (bellissima esperienza che alla piccola Aiu' è piaciuta da matti) Aiu' non solo era quella che si metteva più gelato di tutti, ma era anche quella che aveva scoperto che con il topping alla liquirizia era la morte sua... Eh sì, vaglielo però a spiegare ai greci che cos'è la liquirizia, se la parola "liquorice" in inglese non appartiene al loro vocabolario. Prova a dirglielo in italiano, in spagnolo, pure in catalano ma niente... Dove non arriva l'uomo arriva Google e così apprendemmo tutti che la liquirizia in greco si chiama "Glykórriza" (che poi suona pure quasi uguale). Tutto questo pistolotto per dirvi che in quella mezz'ora di classe di gelato alla liquirizia, Aiu' non ha pensato neanche un secondo a "un ingrediente con la L!".

Quindi com'è che la Liquirizia arriva nel nostro abbecedario? Aiu' aveva pensato di preparare una ricetta francese a base di L di Lumaca ma viste le dimensioni delle lumache vendute qui a Barcellona, ci ha rinunciato. Ha quindi dovuto cercare un'altra L e dopo tanto pensare è arrivata alla Liquirizia, non avendo nessuna idea di quale parte del mondo usasse la Liquirizia in qualche piatto tipico. Scopire che in quel di Cosenza preparano gli spaghetti con la polvere di liquirizia è stata una bella sorpresa ed eccola qui in tutto il suo splendore.


L di Lettera

domenica 28 maggio 2023

G di Gorgonzola / Gnoch di mùrador / Italia

Da quando i TeleCookers hanno deciso di accompagnare la loro jefa in questo viaggio, Aiu' (la jefa, la nostra eroina, la trattora) tra i tanti ingredienti che le vengono in mente per ogni lettera cerca sempre quello che potrebbe essere più interessante per il suo team. 

Stavolta ha scelto di portarli in Italia facendo usare come ingrediente un formaggio italianissimo, per fortuna facile da trovare pure in terra straniera. Così se per 3 anni la jefa aveva evitato di preparare gli gnocchi in diretta su zoom, stavolta ha dovuto cedere ed eccoli qui. Bravi tutti, come (quasi) sempre!

G di Giovedì Gnocchi

venerdì 28 aprile 2023

E di Eucalipto / Cicirata / Italia

A Natale gli amici son sempre ben felici di incontrare per qualche ora la nostra eroina, chiacchierare un po', fare qualche selfie, ridere, sorridere, aggiornarsi la vita degli ultimi mesi. Ci sono poi gli amici di sempre che pensano pure a un regalo carino da portare in terra spagnola. Quest'anno hanno pensato di regalarle, tra le altre cose, due vasetti di miele.

Se non fosse stato per Tamara, alla nostra eroina non sarebbe proprio saltato in mente di andare a prendere uno dei due barattoli e portarlo in questo viaggio. Sì, perché uno dei due è il miele all'eucalipto! In realtà poi, considerato lo scietticismo che contraddistingue la nostra eroina, lei ha anche pensato "vabbe' perché mo' la trovo pure una ricetta tipica con questo miele". Non sappiamo perché ma a volte lo scietticismo vince l'ottimismo. Ma siccome la nostra eroina è una ricercatrice (è? era? lo sarà sempre?), la ricerca l'ha fatta davvero e ha così scoperto che la cicirata calabrese si fa con il miele d'eucalipto. Che cosa volete di più da questo viaggio? Quante cose stiamo imparando?

Nota di cronaca, con questo dolcetto, la nostra Aiu' ha salutato l'arrivo della sua nipotina, Olivia.


E come Esperimento

domenica 2 aprile 2023

D di Dentice / Dentice alla maniera di Lampedusa / Italia


Il giorno in cui Aiu' iniziò a pensare a questo progetto, mentre camminava con la musica tra le orecchie a due passi da casa dei suoi, iniziò a elencare le lettere dell'alfabeto e a pensare a un ingrediente per ciascuna. Arrivata alla D, il primo che le venne in mente fu il Dentice. Rimaneva solo un dubbio: troverà la nostra eroina il Dentice a Barcellona?

Iniziamo dalle basi. Come si dice Dentice in spagnolo? Pargo. Ok, vediamo se troviamo il pargo. Sì, niente di più facile in realtà. Detto e comprato, rimaneva da cercare una ricetta tipica e questa siciliana ci sembrava da subito interessante, compresa l'idea di andare "nell'altra isola". Per la cronaca, abbiamo poi scoperto che, a parte a Palermo, pare che in Italia trovare il Dentice non è così facile. E noi che dubitavamo di Barcellona!



D di Dubbio

domenica 24 giugno 2018

Pasta a los tres quesos

Come ho scritto su IG, oggi vi porto in Italia passando per la Spagna. Sì, perché, come già commentato qualche post fa, anche gli amici spagnoli vogliono contribuire alla ricerca di libri delle proprie collezioni e provare delle ricette per noi e per voi.


Così un giorno con degli amici abbiamo scelto questa ricetta di pasta al forno. Gli ingredienti al principio mi hanno lasciato un po' perplessa. La pasta da usare erano "las plumas" e, nonostante viva qui da ormai 7 anni e mezzo, la semplice associazione "plumas - penne" è costata un po' al mio cervellino. È costata un po' vuol dire che non l'ho capita sinché non ho avuto tra le mani il pacco di plumas :-) Forse i puristi staranno storcendo il naso, ma nonostante qui si trovino le paste italiane buone, la ricetta diceva "plumas" e le "plumas" di marca spagnola sono state comprate. Potrei fare tutta una disquisizione sul km 0, ma in realtà volevo solo seguire alla lettera la ricetta come avrebbe fatto una sposina spagnola.

Pasta ai tre formaggi

Ingredienti:
  • burro per la teglia
  • 400 g di penne lisce
  • 1 cucchiaio di olio d'oliva
  • 2 uova
  • 350 g di ricotta
  • 4 rametti di basilico più altre foglie per guarnire
  • 100 g di mozzarella
  • 4 cucchiai di parmigiano grattugiato
  • sale
  • pepe

Preparazione:
  1. Imburrate una teglia da forno
  2. In una pentola capiente portate a ebollizione dell'acqua salata. Versatevi le penne e fate cuocere al dente. Scolatele e mantenetele al caldo.
  3. Sbattete le uova con la ricotta e salate e pepate a gusto.
  4. Versate la metà delle penne sulla teglie e versatevi sopra parte delle foglie del basilico.
  5. Coprite con metà del composto di ricotta e uova, spolverate con la mozzarella e versatevi sopra il resto delle foglie di basilico. Coprite con il resto della pasta e quindi con il composto di ricotta e uova. Spolverate leggermente con il parmigiano grattugiato.
  6. Cuocete per 30-40 minuti in forno già caldo a 190º C sinché lo strato di formaggio sarà dorato. Guarnite con fogli di basilico fresco e servite caldo.

¡Buen provecho!

domenica 6 maggio 2018

Crostata di more e nocciole con streusel

Supponiamo che ti invitino a cena, a una di quelle cene dove ognuno porta qualcosa e tu, italiana in terra catalana, ti offri a portare un dolce. Per prima cosa immagini che tutti ti chiedano tiramisù o pannacotta, dato che qui sembra che queste tue ricette abbiano tanto successo. Invece, ti lasciano libera di improvvisare e tu ne approfitti per sfogliare i tuoi libri alla ricerca di qualcosa che possa piacere a te, ai tuoi amici e ai tuoi lettori del blog.


Supponiamo infine che proprio la sera che sei stata invitata a cena, ci siano degli amici in visita a Barcellona, a casa tua, e quindi per scusarti dell'assenza di una notte, prepari pure per loro lo stesso dolce e il tuo amico decida di aiutarti per vedere come si fa una crostata, dato che lui di crostate non ne ha mai fatte. E così ne approfitti e chiedi chiedi che ti faccia una foto mentre sei lì con le mani in pasta


Sappiate che se tutto questo succedesse davvero, tutti gli 8 mangiatori della torta ne uscirebbero felici e contenti e satolli.

Ingredienti:
  • Base
    • 250 g di farina bianca
    • 65 g di zucchero semolato
    • 150 g di burro freddo a cubetti
    • 1 uovo grosso
    • 2 cucchiai di panna fresca
    • 1 pizzico di sale
  • Farcitura
    • 1 kg di more
    • 75 g di zucchero
    • 3 cucchiai di nocciole tritate finemente
    • 2 cucchiaini di scorza d'arancia non trattata grattugiata finemente
  • Streusel

    • 150 g di farina bianca
    • 100 g di zucchero di canna
    • 2 cucchiaini di cannella in polvere
    • 125 g di burro, a cubetti
    • 150 g di nocciole tritate grossolanamente
Preparazione:
  1. Preparate la pasta frolla mescolando la farina, lo zucchero e un pizzico di sale in una terrina o su un piano di lavoro pulito. Con l'apposito utensile o con le mani incorporate il burro per ottenere un composto granuloso.
  2. Sbattete le uova e la panna in una ciotola, incorporateli alla farina e al burro e impastate.
  3. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e tenetela nel frigorifero per almeno 30 minuti (o al massimo 48 ore).
  4. Lavoratela con il matterello e trasferitela in uno stampo per crostata di 28 cm di diametro con il fondo rimovibile, puntellate la base, co
    prite con un foglio di alluminio, versateci sopra dei fagioli o pesi da cottura, e fate cuocere 20 minuti a 200º C. Lasciatela intiepidire durante la preparazione della farcitura.
  5. Per preparare la farcitura, abbassate la temperatura del forno a 180º C.
  6. Mescolate le more, lo zucchero, le nocciole e la scorza d'arancia in una terrina e distribuite la farcitura sulla base della torta.
  7. Per preparare lo streusel, mescolate la farina, lo zucchero e la cannella in una ciotola, quindi unite il burro a pezzettini usando la punta delle dita, fino a ottenere un composto granuloso fine. Aggiungete le nocciole e mescolate. Distribuite la guarnizione così preparata sulla farcitura.
  8. Fate cuocere per 30-35 minuti, finché la guarnizione sarà croccante e dorata.
Buona domenica!


venerdì 12 luglio 2013

Taller de cocina #3: (Quasi) trofie

Da quando la televisione ci ha invaso (vi ha invaso, a dirla tutta, dato che Aiu' non la guarda da parecchio) con i programmi di cucina e i vari Master Chef, Aiu' e la sua passione per la cucina (e per gli esperimenti) attirano l'attenzione e nuovi adepti si avvicinano per sperimentare con lei.

Per cui sì, cara Gata, la pasta e i cannoli li ha fatti Aiu', ma non da sola, bensì grazie alle mani e alla buona volontà (siamo a Luglio e fa caldo e qui c'è il mare, eppure...tutti in cucina!) di 6 aiuto-cuochi! Di fatto Aiu' ha svolto il ruolo di Master Chef, supervisionando, mostrando e aiutando, più che "facendo". E per il suo carattere "solare" (o forse no?) è stata ribattezzata "Chicote", ovvero questo signore cicciotto e dai modi un po' bruschi che vedete per esempio in questo video :-(

Iniziamo dalla pasta (i cannoli arriveranno lunedì). L'idea era di fare delle trofie e tutti, chef e aiutanti, si sono preparati su questo video...

Tra il dire e il fare c'è di mezzo il video e tanta inesperienza, e alla fine anche un po' di fretta perché alle 21.20 erano tutti ancora con le mani in pasta. Ma qui siamo in Spagna, si cena dopo le 22, anche se poi la metro nei giorni lavorativi chiude a mezzanotte.

Insomma a noi le trofie sono venute così...a voi la ricetta per farle, il video già lo avete e a seguire il condimento scelto da Aiu' e molto apprezzato dai suoi aiutanti (stanchi e affamati!).

Ingredienti per la pasta (per 6 persone):

  • 600 gr di farina
  • 300 ml di acqua
  • un pizzico abbondante di sale 

Preparazione: 
Mettete sulla spianatoia la farina ed il sale e quindi l'acqua. Impastate energicamente sino a ottenere un composto omogeneo. Coprite con la pellicola trasparente e mettete in frigo per almeno 30 mintui.
Togliete dal frigo e prendete un pezzettino di pasta alla volta, dategli la forma di un cilindro sottile e tagliatelo a tocchetti. Fate scorrere ciascun tocchetto tra le mani in modo da dargli la forma della trofia (come nel video).


Trofie al pesto, pomodorini e pinoli
Ingredienti:

  • trofie
  • pesto alla genovese
  • pomodorini
  • pinoli tostati
  • olio extravergine d'oliva

Preparazione:
Mentre le trofie stanno cuocendo in abbondante acqua salata, mettete un po' di olio in una padella e fate saltare i pomodorini tagliati in quarti. Aggiungete quindi i pinoli e togliete dal fuoco. Quando la pasta è quasi pronta, rimettete la padella sul fuoco, scolate la pasta e versatela con la padella, aggiungete il pesto e fate saltare un paio di minuti perché si insaporisca. 

Hand made... as you can note!

venerdì 18 gennaio 2013

Una Gamberotta a Barcellona: La Bella Napoli

Un vecchio amico dei tempi del liceo aveva nel suo repertorio di battute di dubbio divertimento la frase "La Germania è un casino, è piena di tedeschi". Ora a parte la stupidaggine in sé unita al fatto che dopo più di 20 anni ancora ce la ricordiamo, questa frase ci serve come premessa per dire che qui a Barcellona è pieno di italiani (e di spagnoli e di catalani, ovviamente). 

Troverete italiani un po' dappertutto e non parliamo solo dei turisti che affollano La Rambla o i primi due livelli del Parc Guell, parliamo di quelli come Aiuolik che a Barcellona ci vivono e lavorano. Tra i lavori preferiti dagli italiani a parte la politica (oggi siamo un po' critici) c'è sicuramente la ristorazione. È inutile, la cucina italiana è famosa in tutto il mondo e la richiesta è alta, perché non approfittarne? Così a Londra come a Parigi, come in tutto il mondo e quindi a Barcellona i ristoranti e le pizzerie italiane non mancano! 

Il punto è che, come si notava nel post sulla cucina italiana in Cina, "Italians do it better", cosa? Cucinare! Però per Aiuolik il punto è ancora un altro: la cucina, di qualsiasi nazionalità sia, si adatta alla cultura del luogo in cui si impianta e così è difficilissimo andare a mangiare in un ristorante italiano all'estero e mangiare come in Italia. Partendo da questo assunto, Aiuolik ha sempre schivato i ristoranti all'estero, anche se poi ci è capita anche lei, volente o nolente, come testimoniato in questo post di qualche vita fa e testimoniato dalla foto qui sotto.


Vivendo però all'estero, la nostra eroina a volte nei ristoranti italiani ci capita. Un po' perché la pizza cotta al forno a legna non è (e non sarai mai) la pizza fatta in casa. Un po' perché gli amici, non italiani, a volte propongono di mangiare italiano. Un po' perché gli amici, italiani, non la pensano come lei e non rinunciano ai ristoranti italiani.

Oggi parliamo di quella volta in cui i nostri eroi andarono alla rassegna Film & Cook per vedere il film Mistura: The Power Of Food e, anche se poi i potenti mezzi della Film & Cook non riuscirono a proiettare il film come si conviene tanto da rimborsare i soldi ai partecipanti, i cortometraggi precedenti alla pellicola per cui i nostri eroi erano lì, quelli sì che li proiettarono bene! Così i nostri eroi assisterono al cortometraggio sulla Trattoria "La Bella Napoli". Usciti dalla sala cinematografica ancora un po' imbestialiti per non aver visto fino in fondo il film peruviano è ora di cena e siccome il cortometraggio della Trattoria aveva riscosso successo, ecco che il luogo della cena è stabilito.

Se vivete a Barcellona e vi manca la parlata italiana, La Bella Napoli è il posto per voi. Proprietario, camerieri, cuochi e pizzaioli sono tutti italiani e ci tengono a parlare italiano e non solo perché siete dei connazionali, parlano italiano con tutti, a prescindere.


Il locale è pieno di foto di Totò, Peppino e attori italiani vari. L'arredamento non è male, anche se i tavoli sono un po' ravvicinati e in generale l'atmosfera è un po' chiassosa.


I camerieri sono tranquilli e gentili ma il vero re del locale è il proprietario che si ferma a parlare un po' con tutti e ci tiene a sottolineare che tutto arriva direttamente da Napoli. "Anche la millesfoglie? Veramente è la millesfoglie napoletana?" Chiese Aiuolik e lui la rassicurò "Certo, provala e vedrai". Avete presenti le sfoglie pronte che comprate in qualsiasi supermercato? Ecco, mettetele una sopra all'altra, aggiungete della crema e potete dire ai vostri amici che avete la vera millesfoglie napoletana. Capisco (ma non condivido!) prendere in giro uno straniero, ma prendere in giro uno che ti ha appena chiesto se è quella vera e che quindi quella vera la conosce....


Continuiamo a parlare di cibo. Noi abbiamo provato sia le pizze (dai nomi che solo in un ristorante all'estero potrete trovare) che i primi piatti che, appunto, la millesfoglie. Le pizze sono state una grande delusione. L'aspetto in fondo non è male, ma niente a che vedere con la vera pizza napoletana, aggiungete che non siamo neanche sicuri che si tratti di mozzarella e non di pasta filante...


I primi hanno un aspetto più interessante anche se il nostro Corto Pirrese non se la sente di dare un bel voto alla sua carbonara di mare. Interessante accoppiamento, buona presentazione, risultato mediocre.


El hombre maña, data la sua natura spagnola, ha invece apprezzato i suoi fagottini di pasta offerti su un piatto di parmigiano,  ritenuto però troppo pesante.


Il prezzo è da pizzeria italiana, con circa 25 € euro a testa abbiamo mangiato pizza o primo piatto e dolce e bevuto una birra. Il fatto che sia un prezzo da pizzeria italiana significa quindi che per Barcellona il prezzo è alto.

Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 2.5 2 4 3.75
Corto Pirrese 2.5 2 3.5 4
El hombre maña 3.5 2 3 3
Media Totale 2.83 2 3.5 3.583

Nonostante la nostra recensione non di certo positiva, in rete troverete in tanti parlar bene del locale e il locale è sempre pienissimo. Ricordiamo però che una metrica per valutare un locale di un'altra nazione è quello di vedere se gli oriundi ci vanno e noi dobbiamo dirvi che di italiani seduti a tavola, a parte noi, non ne abbiamo visto... Quindi la prossima missione (una delle prossime) sarà quella di farvi conoscere dei posticini italiani che a noi piacciono, stay tuned :-)

lunedì 3 dicembre 2012

Tutti i numeri dell'abbecedario


Riapriamo la Trattoria dopo qualche giorno di assenza (anche se probabilmente non se n'è accorto nessuno!) e parliamo dell'abbecedario appena concluso!


Quel pomeriggio di Luglio per le strade di Torino, Aiuolik e l'Uomo in Bagno (che all'epoca non aveva neanche un blog!) non pensavano che la loro idea di un Abbecedario che facesse tappa in ciascuna regione Italiana avrebbe riscosso tanto successo. Così come Aiuolik non era così convinta che l'Uomo in Bagno avrebbe mantenuto la sua promessa "se lo fai, apro un blog e partecipo a tutte le tappe". 
Ma l'Uomo in Bagno non è stato l'unico Folle a partecipare a tutte le tappe dell'abbecedario, Ragazzi chi l'avrebbe mai detto?


[Foto dal blog: Un Uomo dal Bagno alla Cucina]

E per festeggiare quello che noi consideriamo un piccolo successo, diamo i Numeri e facciamo un piccolo riassunto di questo viaggio!

  • 667 ricette:
    • 22 per la A
    • 40 per la B
    • 43 per la C
    • 22 per la D
    • 42 per la E
    • 27 per la F
    • 30 per la G
    • 20 per la I
    • 29 per la L
    • 16 per la M
    • 39 per la N
    • 49 per la O
    • 24 per la P
    • 29 per la Q
    • 47 per la R
    • 44 per la S
    • 43 per la T
    • 15 per la U
    • 24 per la V
    • 62 per la Z

Menzioni d'onore (anche se non era una gara, sia chiaro!!!!):

In tanti Hanno ringraziato Aiuolik per la Bella esperienza, ma come lei ha ripetuto in più Occasioni, questo viaggio non sarebbe stato lo stesso senza l'Entusiasmo, la passione, la Dedizione, la partecipazione, la Zelanteria di chi questo viaggio lo ha percorso con noi, Credendoci, sostenendoci e non lasciandoci Mai soli!

Grazie!

E se Questo viaggio vi è piaciuto...non perdeteci di vista perché arriveranno presto nuove Sorprese!


lunedì 16 luglio 2012

Taller de cocina...ovvero racconto di 1 cucina e 6 amiche

Sinora dopo aver detto di avere un blog di cucina, ad Aiuolik erano successe diverse cose, che riassumiamo qui:
  • "Ah" (indifferenza)
  • "Figo, qual è l'indirizzo?" "Ma lo seguono in tanti?" "Ma hai cucinato davvero tutte quelle cose?" (entusiasmo)
  • "Allora mi inviti a cena" (opportunismo) e dopo l'invito
    • "certo che per dire che hai un blog di cucina" (disappunto)
    • "ma hai pensato ad aprire un ristorante?" (ottimismo) 
Quello che però non le era ancora successo era che qualcuno le dicesse:
  • "Allora ci insegni a cucinare"
E così da mesi e mesi 5 colleghe, 5 amiche di Aiuolik aspettavano il famoso "taller de cocina" ovvero un corso di cucina, possibilmente di cucina italiana!

Un primo "taller de cocina" Aiuolik lo aveva già fatto in occasione di una giornata di lavoro presso una casa rurale e coadiuvata da n mani (a memoria contiamo almeno 6 persone che eseguirono un task per quella preparazione), la nostra eroina preparò il tiramisù per 20 persone!


Da allora le richieste del taller si sono fatte più insistenti e in un caldo venerdì di fine giugno, finalmente Aiuolik tenne il suo primo "taller de cocina" davanti a 5 studentesse molto interessate!

Era stato richiesto un menù italiano, pertanto il taller è consistito in: tagliatelle all'uovo, ragù alla bolognese e crostata di frutta!


Tutte le studentesse sono rimaste soddisfatte e mi sa che presto Aiuolik dovrà ripetere l'esperienza!

Poiché la crostata di frutta (sembra assurdo ma è così) ancora mancava su questi monitor, ecco che riportiamo la ricetta.

Ingredienti (per la pasta frolla):
  • 250 gr. di farina bianca
  • 65 gr. di zucchero semolato
  • 150 gr. di burro freddo a cubetti
  • 1 uovo grosso
  • 2 cucchiai di panna fresca
  • un pizzico di sale
Ingredienti (per la farcitura):
Preparazione:
Mettete la farina, lo zucchero e il sale in un robot da cucina e frullateli. Unite il burro e azionate nuovamente il robot, fino a ottenere un composto granuloso. Aggiungete l'uovo e la panna e frullate tutto finché si formerà un impasto. 
Rovesciate l'impasto su un foglio di pellicola trasparente. Dategli la forma di un disco del diametro di 28 cm., avvolgetelo nella pellicola trasparente e tenetelo nel frigorifero per 30 minuti (o per massimo 48 ore).
Imburrate leggermente uno stampo per crostata con fondo rimovibile da 28 cm. di diametro. Srotolate la pasta e collocatela su una superficie fredda leggermente infarinata. Stendete la pasta tra due fogli di pellicola trasparente sino a ottenere un disco del diametro di 33 cm. e dello spessore di 3 mm. Di tanto in tanto sollevate la pellicola dalla superficie della pasta e infarinatela se inizia ad attaccarsi. Se la pasta diventa troppo morbida, fatela rassodare nel frigorifero.
Per trasferirla nella tortiera eliminate lo strato di pellicola superiore. Infarinate leggermente il matterello e arrotolatevi la pasta, senza stringere, eliminando anche l'altro foglio di pellicola. 
Portate la pasta sul matterello sopra la tortiera e srotolatela delicatamente. Inseritela nella tortiera aiutandovi con le dita e facendo attenzione a non romperla. Ripiegate su se stessa la pasta che fuoriesce dal bordo della tortiera per formare un bordo spesso 5 mm.
Preriscaldate il forno a 200° C per circa 20 minuti. Coprite la pasta con carta d'alluminio e riempitela con fagioli secchi. Fate cuocere per 10-12 minuti, quindi abbassate la temperatura del forno a 190° C. Eliminate alluminio e fagioli e proseguite la cottura per altri 15 minuti, finché la pasta sarà dorata.
Fate quindi raffreddare e preparate la farcitura come segue.
Preparate la crema pasticciera e fatela raffreddare. Aiutandovi con una spatola, versatela sopra la base della crostata e livellate.


Ponete al centro una fetta di arancia e decorate con cerchi concentrici di frutta: ponete dapprima le ciliegie, quindi in kiwi tagliati a fette e infine le fragole (come nella foto qui sopra).

Ottimo!

lunedì 20 febbraio 2012

Abbecedario Culinario d'Italia: Seupa à la Vapelenentse

Pensavate forse che la nostra Intrepida Aiuolik rimanesse con il mouse in mano a guardare l'evolvere dell'abbecedario facendo da regista dietro le quinte senza prendere una particina da attrice non protagonista nell'evento bloggistico dell'anno? Ovviamente no! Aiuolik non ospiterà nessuna lettera, a meno di non dover risolvere qualche "for emergency", ma confidando nella serietà di tutti coloro che hanno accettato, siamo confidenti sul fatto che non ce ne sarà bisogno! Aiuolik, però, parteciperà a tutte le lettere!

Detto questo, questo giro d'Italia virtuale sarà un'occasione per ripassare un po' la geografia d'Italia (come direbbe De Gregori "e pure se attraverso il mondo non conosco la geografia") e anche per spuntare le città e le regioni che ancora Aiuolik non ha visitato (eh sì, perché anche se è arrivata fino a Hakodate, non ha mica girato tutta l'Italia!).


A come Aosta... Ad Aosta Aiuolik c'è stata, di passaggio, durante una gita svoltasi a Verana nel 1994 in compagnia di "qualche" amico. Consapevoli che solo chi è nella foto qui sotto sa di esserlo, andiamo contro una regola della Trattoria che prevede che non ci siano foto di persone...


La ricetta l'abbiamo presa dal sito ufficiale del turismo in Val d'Aosta e abbiamo anche scoperto che di questa zuppa (seupa) esiste persino una sagra che si tiene in Luglio...non potevamo quindi esimerci dal provarla!

Commento: forse noi l'abbiamo fatta cuocere troppo, fattostà che lo strato superiore ad Aiuolik non è piaciuto granché, un po' per il burro e un po' per la cannella. Lo strato sottostante, invece, è stato moooltooo gradito!

Ingredienti (per 4 persone):
  • 1 litro e mezzo di brodo di carne
  • 1 verza
  • 4 etti di fontina
  • 1/2 kg di pane casereccio tagliato a fette
  • cannella in polvere
  • 150 grammi di burro
Preparazione:
In una pirofila, disponete a strati il pane e la fontina, terminando con lo strato di fontina. Fate bollire la verza nel brodo di carne. Aggiungete il brodo sul pane e attendete che il tutto si ammorbidisca, aggiungendo poi il burro fuso (molto caldo) sull’ultimo strato. Spolverate con cannella; passate in forno già caldo (200-220°) e lasciate cuocere per circa 40 minuti, fino a quando la fontina non diverrà dorata, iniziando a formare una crosta. Servitela calda.

Aosta