lunedì 22 agosto 2011

Abbecedario culinario: Oca alle mele

Ophelia le tue parole al vento si perdono nel tempo,
ma chi vorrà le troverà in tintinnii corrosi...
[Ophelia - F. Guccini]

Credete che non vi si veda lì dietro ai vostri monitor a storcere il naso perché con 30 e passa gradi noi abbiamo cucinato nientepopodimenoche un'oca al forno??? Vi vediamo, vi vediamo...

Il punto è che questa lettera (come già la J, anche se per motivi diversi) ha dato del filo da torcere alla vostra amatissima eroina. Trovare l'oca a Cagliari in pieno Agosto è tutt'altro che facile. La nostra inviata Doriana al mercato ha saputo che difficilmente la portano e, in ogni caso, compare solo nel periodo invernale... Però, sempre al mercato, la nostra inviata è venuta a sapere che la si può trovare (praticamente sempre) in un iper-mercato all'ingrosso che la vende surgelata. Che fare?

Anche questa volta (come per la J!) ci è venuto incontro il nostro chef di fiducia Uncle Pigor e l'oca che vedete è stata preparata da lui in persona e consumata con circa 18° in quel di Londra. Così va meglio? Avete finito di storcere il naso? 

Capite bene, dunque, che questa sarà l'unica Oca che vedrete qui nell'abbecedario (e forse nel blog stesso, se non già cotta in qualche ristorante nordico), però l'Oca non poteva mancare, tutti abbiamo studiato da un abbecedario in cui la O era rappresentata dall'Oca, poteva essere diversamente in Trattoria?

E come disse qualcuno "Allora potevi fare la O di Otranto" ma quella è una storia di cui parleremo (si spera!) al termine di questo abbecedario, stay tuned!

Ecco dunque la ricetta, tratta dal Cucchiaio d'argento.

Ingredienti:
  • 1 oca giovane non troppo grossa
  • 1 kg. di mele renette più altre 8 mele
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • sale
  • pepe
Preparazione:
Sbucciate le mele e tagliatele a pezzi. Salate l'oca internamente, riempitela con le mele senza pressarle troppo, cucite le aperture. Mettetela a cuocere al forno, lasciatela rosolare e prendere colore uniformemente da tutte le parti, salatela ancora un po' esternamente, bagnatela col vino bianco, lasciatelo evaporare, aggiungete un po' d'acqua. Continuate la cottura a calore moderato. Tempo di cottura: 1 ora e mezza. Non innaffiatela con il suo grasso. A parte preparate le otto mele. Potrete cuocerle al forno, dopo aver scavato il torsolo e poi riempirle con marmellata o gelatina di ribes. Altrimenti cuocetele sbucciate e affettate riducendole a purea e aggiungendo all'ultimo una noce di burro.

O come...
...O che bel castello!

4 commenti:

  1. ho mangiato l'oca solo una volta nella mia vita, cucinata in Umbria dai miei zii. Ma tu sei riuscita ad incuriosirmi. mi metterò alla ricerca di un'oca da ducinare ahahaha
    A.

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  2. Torno proprio in questi giorni da Londra dove di oche ne ho viste parecchie....ma qui a Ferrara di oca non se ne parla...mi dispiace, ci tenevo a usare tutte le lettere...mi rifarò con il panpepato che da noi è la specialità!
    A presto.
    Stefy

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  3. oooooooooooooooohhhhhhhhh povera Oooooooocaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :*(((((

    scusa... come già anticipato, non mangio oca e animaletti con zampe palmate vari... :D

    senti... ier sera ho cucinato il Nasello... posso mandarti il link?

    devo solo scrivere il post... :P

    sbaciacchiottiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

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  4. ma guarda!!! la vedo ora una mia concittadina ferrarese! ci sarà da divertirsi allora con il panpepato!!! :*DDD
    ti vengo a trovare Stefy! ^^

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