venerdì 4 dicembre 2009

The Aiuolik Innkeeper's project: Torte e dolci al cucchiaio

Well I see the tears
But I don't cry
As long as I do no wrong
I don't need an alibi

Materia di oggi: Torte e dolci al cucchiaio. Ecco, primo dilemma: torte o dolci al cucchiaio? Voi che ci seguite da tanto dovreste avere imparato che la nostra eroina è golosa di dolci per cui, che fare? E' un po' come a Natale quando ti chiedono "Panettone o pandoro?". A proposito, vi interessa sapere quale risposta dà la nostra eroina a questa domanda? No? Vabbè, ve lo diciamo lo stesso, la nostra eroina risponde "Torrone" (quello sardo, però!) :-)
Detto questo, torniamo a noi e al nostro progetto. Alla fine la nostra eroina ha guardato il suo bellissimo stampo in silicone a forma di rosa (Silikomart, of course!) e ha deciso: dolci al cucchiaio. Ok, primo passo fatto. E mo'? Ecco, trovato, "latte brulé" visto che qualcuno, dopo aver visto il nostro flan di latte, disse ad Uncle che era come il latte brulé dell'Artusi. Quale occasione migliore per verificare? Verificato, i due dolci sono solo lontanissimi parenti...o forse neanche.

LATTE BRULE'

Non per farmene bello, ma per divertire il lettore ed appagare il desiderio di un incognito, che si firma un ammiratore, pubblico la seguente lettera giuntami il 14 luglio 1906, da Portoferraio, mentre stavo correggendo in questo punto le bozze di stampa della decima edizione.

Stimat.mo Sig. Artusi,

Un poeta mi regala un esemplare del suo bel libro La scienza in cucina, aggiungendovi alcuni versi, che le trascrivo, perché possano servirle in caso di una nuova ristampa, che le auguro prossima.

Ecco i versi:

Della salute è questo il breviario,
L'apoteosi è qui della papilla:
L'uom mercè sua può viver centenario
Centellando la vita a stilla a stilla.
Il solo gaudio uman (gli altri son giuochi)
Dio lo commise alla virtù de' cuochi;
Onde sé stesso ogni infelice accusi
Che non ha in casa il libro dell'Artusi;
E dieci volte un asino si chiami
Se a mente non ne sa tutti i dettami.

UN AMMIRATORE

Ingredienti (per circa 10 persone):
  • 1 l. di latte
  • 180 gr. di zucchero
  • 8 rossi d'uovo
  • 2 chiare
Preparazione:
Mettete al fuoco il latte con 100 grammi del detto zucchero e fatelo bollire per un'ora intera, poi ritiratelo dal fuoco perché diacci. Sciogliete in una cazzaruola a parte gli 80 grammi di zucchero che resta e quando sarà ben liquefatto versatene in uno stampo liscio tanto che ne ricuopra il fondo come di un velo; quello che rimane nella cazzaruola continuate a tenerlo al fuoco finché sia diventato nero. Allora fermatelo con un ramaiolino d'acqua e lo sentirete stridere aggrumandosi; ma continuate a tenerlo al fuoco girando il mestolo per ottenere un liquido denso e scuro. Mettetelo da parte e frullate in un pentolo le dette uova, poi mescolate ogni cosa insieme, cioè: il latte, le uova e lo zucchero bruciato. Assaggiatelo se è dolce a sufficienza, passatelo da un colatoio di latta non tanto fitto e versatelo nello stampo già preparato. Cuocetelo a bagno-maria con fuoco sopra e quando la superficie comincia a colorarsi ponete sotto al coperchio un foglio unto col burro. Per accertarsi della cottura, immergete uno steccolino di granata e se questo esce pulito ed asciutto sarà segno che va tolto dal fuoco. Lasciatelo diacciar bene e prima di versarlo nel vassoio, con tovagliuolo o senza, distaccatelo giro giro con un coltello sottile. In estate, prima di sformarlo, potete gelarlo col ghiaccio. Lo stampo da preferirsi è di forma ovale e sarebbe bene che avesse un orlo all'ingiro largo un dito, onde non vi schizzasse l'acqua dentro quando bolle.

Il tocco di Aiuolik:
In tanti dicono che Aiuolik vuole sempre fare di testa sua e in effetti, a volte :-), è così. Perciò dopo aver letto "stampo liscio" ha pensato di provare comunque a usare il suo stampo rosa. Ecco, voi non usate uno stampo liscio (anche per la foto abbiamo fatto i salti mortali per evitare di rinunciare alla foto e/o alla ricetta).
Però questa rivisitazione serve anche ad aiutarvi a realizzare una ricetta in cui non viene detto quanti minuti deve cuocere, a che temperatura, etc. Stiamo forse criticando sua Maestà? No, ehm è solo che noi siamo persone moderne :-) Per farla breve, il nostro latte brulé ha cotto per circa 90 minuti a bagnomaria con coperchio, in forno a 100° per i primi 60 minuti e a 150° per i restanti 30. Come da ricetta, quando ha iniziato a colorarsi abbiamo quindi infrapposto tra il coperchio e lo stampo un foglio di carta forno unto con il burro.
Ultima nota. Se vi state chiedendo perché far bollire il latte e lo zucchero per un'ora, la risposta è: per fare il latte condensato! Con sua Maestà non si finisce mai di imparare!

Mai contraddire sua Maestà!

3 commenti:

  1. io io io
    mi offro volontaria per l'assaggio!!!! :P

    ma è il nonno del flan di latte?
    :)

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  2. E brava Luxus! Ecco una che ci capisce :-) Quando abbiamo pubblicato il flan di latte dai commenti avevamo capito che è un dolce che facciamo solo qui in Sardegna (o forse lo chiamiamo così solo qui)! Per cui la scelta di questo dolce era anche per capire se fossero parenti e in effetti un po' lo sono :-)

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