mercoledì 28 aprile 2010

Mirto di Sardegna


Oggi in Sardegna si festeggia Sa die de Sa Sardigna (Il giorno della Sardegna) che ricorda la cacciata dei piemontesi dalla nostra isola. Come direbbe Sign.ra Doriana, poi i piemontesi però sono tornati e ci hanno fatto anche molto male, ma questa è un'altra storia, o un'altra die. Senza perderci in questioni di cui in fondo neanche sappiamo molto, oggi in Trattoria, casualmente (giuro giurissimo), presentiamo una ricetta moooltooo sarda: il mirto, ovvero il liquore più famoso da queste parti. Eh sì, perché a fine pasto qui in Sardegna non è che ordinerete un liquore dal "sapore vero" o che ha "il gusto pieno della vita" (pubblicità occulta, NdA). Qui in Sardegna a fine pasto ordinerete un bicchierino di mirto, o anche due (o anche zero se siete Aiuolik). 

Se in ristorante troverete le versioni commerciali (esportate poi in tutta Italia e non solo, visto che pure in Congo è stato avvistato del mirto), nelle case dei sardi troverete una buona bottiglia di mirto "di quello fatto in casa". Potevano dunque i Trattori esimersi dal prepararlo? Ovviamente no! Anzi, ci sembra pure strano sapere che erano 4 anni che non lo si preparava da queste parti, come si vede da questa foto.


Quest'anno, grazie al padre di Pi che ha raccolto le bacche per noi, ecco dunque su questi monitor il mirto made in MuVarA. La piantina della foto su in cima sta qui in Trattoria ma oltre a essere ancora troppo piccola per produrre una quantità rilevante di liquore, una bufera di vento si è portata con sé tutte le sue bacche!


Ingredienti:
  • bacche di mirto
  • alcol
  • acqua
  • zucchero
Preparazione:
Lavate le bacche di mirto e mettetele in ammollo nell'alcol (tenetene un po' da parte per fare il rabbocco di quando in quando) in un recipiente chiuso ermeticamente. Agitate il recipiente un giorno sì e uno no e lasciate in ammollo per 40-45 giorni, rabboccando con il liquore, se necessario.


Nota: il numero di giorni è orientativo, visto che i Trattori non l'hanno mai rispettato. Diciamo che è il limite inferiore :-)

Trascorso questo tempo, filtrate le bacche e spremetele.

Nota: noi per la spremitura usiamo un tornio e ve lo consigliamo vivamente.


Preparate quindi lo sciroppo con 1 litro di acqua e 600 gr. di zucchero per ogni litro di essenza. Mischiate lo sciroppo freddo con l'essenza e imbottigliate. E' pronto dopo circa un mese.

A cent'annus!

9 commenti:

  1. di prima mattina "un gossetin" per carità, giusto perchè non si può non festeggiare la vostra bella isola.......bravo anche al papà di Pi, che è andato per bacche ^______^

    RispondiElimina
  2. mio marito mi ha piantato il mirto ingiardino..ora..qui non è che il clima si a proprio da macchia mediterranea, ma se l'anno prossimo farà lebacche,proverò a farne un bottiglino:DDD

    RispondiElimina
  3. Buono il mirto! Io sono toscana, ma i genitori del mio fidanzato sono 100% cagliaritani, anche se adesso vivono qua in toscana! E il mirto a casa nostra, fortunatamente, non manca mai! Lo fa mio suocero! Come non mancano mai gli amaretti, le pardule e il pecorino sardo! Sardegna, una terra bellissima, con persone magnifiche e una cucina da 10!

    RispondiElimina
  4. Conosco solo la versione commerciale di una nota marca e gusterei con piacere il vostro ....

    RispondiElimina
  5. anche io come te a fine pasto al massimo un caffè:-) è bello preparare un tradizionale liquore fatto in casa....complimenti:-) un bacio
    Annamaria

    RispondiElimina
  6. Bisognerebbe fare un bel giretto dalle vostre parti, oltre che in estate, anche in dicembre per raccogliere un po' di queste bacche. Il mio mirto non ha resistito all'aria della pianura padana, è morto subito... In estate potrei cogliere solo le foglie, vanno bene per il mirto bianco? ciao

    RispondiElimina
  7. Anche se piemontesi un bicchierino di mirto ce lo offrite vero???? :-)))

    RispondiElimina

Non essere timido, lasciaci un commento!