Stangolapreti peperoncino e basilico alla provola
Stavolta pensavamo proprio di non farcela e ci dispiaceva per la simpatica Stefania. Invece, come insegna Edgar Allan Poe, la soluzione era proprio lì davanti a noi, o meglio dentro la dispensa! Infatti, dietro la confezione degli strangolapreti peperoncino e basilico c'era la ricetta degli strangolapreti alla provola.
Il piatto non è proprio leggerino vista la presenza di provola e uova però l'accostamento ci è piaciuto. Se poi vi state chiedendo come fare se non avete gli strangolapreti peperoncino e basilico ma dei normali strangolapreti (o altra pasta), beh sappiate che peperoncino e basilico non è che si sentano tanto ma in ogni caso potete aggiungere al condimento una spruzzata di peperoncino e una foglia di basilico per far contenti tutti!
E ora l'angolo della cultura...
La curiosità è femmina, Aiuolik pure. Così la nostra eroina si è chiesta "ma perché si chiameranno strangolapreti"? Ha così scoperto che strangolapreti e strozzapreti sono la stessa cosa e che sono delle cose diverse a seconda della regione... l'Italia sì che è una nazione unita :-) Quindi per prima cosa va detto che gli strangolapreti di questa ricetta sono quelli di L'Aquila (almeno così dice Wikipedia). Vista quindi la polisemia del termine, sempre su Wikipedia trovate questa giustificazione del nome (che dipende, appunto dalle diverse tipologie di pasta):
Il nome viene nel caso della pasta lunga dalle stringhe utilizzate dagli anarchici per strangolare i preti; nel caso degli gnocchi è l'augurio che possano chiudere le loro gole abituate a trattarsi bene.
Una delle leggende create per spiegare l’origine del nome si rifà alla tradizione per cui le donne romagnole preparavano questo tipo di pasta per offrirla al prete del paese, mentre i mariti, di estrazione evidentemente più anticlericale, auguravano al prete di “strozzarsi” mentre si abbuffava della minestra. Graziano Pozzetto, esperto di cucina e tradizione romagnola, suggerisce che l’etimologia del nome possa ricondursi alla ‘buona consistenza degli strozzapreti ... che serviva a domare la fame, tanto che anche il prete (che la fantasia popolare ha sempre disegnato forte mangiatore) ne sarebbe stato strozzato’. Il signor Pozzetto, nello stesso libro ("La cucina romagnola", Franco Muzzio Editore, 1995) dà anche un’altra interpretazione del nome, legandolo a quel movimento secco e deciso con cui l’azdora [la donna di casa romagnola] appunto ‘strozza’ i listelli di sfoglia per ottenere gli strozzapreti: ‘... in quel particolare momento si presume che l'azdora esprimesse una rabbia (forse scatenata dalla miseria e dai disagi della vita), tale da strozzare un... prete!’.
Mettiamola così, per fortuna che non avevamo invitato nessun prete a cena quella sera!
Ingredienti (per 2 Trattori):
- 200 gr. di strangolapreti peperoncino e basilico
- 150 provola affumicata
- 2 uova
- 40 gr. burro
- 30 gr. parmigiano reggiano
- 1 spolverata di pepe bianco
Preparazione:
Versate le uova in una terrina e sbattetele. Unite il burro spezzettato e la provola tagliata a dadini. Rimestate e aggiungete il parmigiano e il pepe. Fate cuocere la pasta al dente, scolate e condite con il preparato di uova e formaggio, mescolate su fiamma bassa fino a che il formaggio comincerà a fondere e filare. Servite caldo.
Sarà mica il piatto preferito da Peppone?
Gli strozzapreti sono un tipo di pasta della mia tradizione di famiglia. I miei parenti abbruzzesi li fanno a mano, grossi quanto un dito e spesso senza uova. Rischi davvero di strozzarti, ma sono buonissimi.
RispondiEliminaBel piatto ricco :-)
Baci
Alex
aggiungi un posto a tavolaaaaa... ve la ricordate la canzone?
RispondiEliminaecco, la prossima volta che li metttete in menù, aggiungete il posto , che ad occuparlo ci penso io
;-)
buonissimi!
ehm... scusate l'esubero di t...
RispondiElimina:-)
Ehi..ma dove li avete trovati questi strangolapreti così insaporiti??! sono davvero bellissimi! ed il condimento scelto ci sembra perfetto!!
RispondiEliminainteressante anche la storia...
un bacione
ne prendiamo due alla volta così scendono che è un piacere...;-))CIAOOOO!!
RispondiEliminawow che piatto invitante!!! lo segno.. troppo buono!!
RispondiEliminaFantastica! Grazie per averla inserita nella mia raccolta: lo sapevo che ce l'avresti fatta.
RispondiEliminaUn bacione
Stefania
Interessante l'etimologia del termine ....
RispondiEliminaNon conoscevo il vostro zafferano!
Ti ho linkata nel mio post rosa :))
Ma che bel piatto golosissimo!!!! Buon fine settimana Laura
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