Sformato di sgombro e pane
Basta un poco di spirito di osservazione per notare che a volte, quando abbiamo l'ispirazione, iniziamo il nostro post con alcuni versi di canzone. La canzone la scegliamo che abbia una certa attinenza più o meno riconosciuta e condivisibile con la ricetta o il post che segue... Oggi ci siamo trovati un po' in difficoltà. La prima canzone a venirci in mente è stata:
Ti muovi lenta e ti lasci guardare
Ok Italia!
dondoli i fianchi come solamente
tu sai fare
sei un rapido che è sempre in ritardo
sei un grande sogno da attraversare!
[Ok Italia - E. Bennato]
Poi però abbiamo pensato che quest'altra potesse andare meglio (anche se forse oggigiorno un po' scontata):
Italia si' Italia no
Italia gnamme
se famo du spaghi.
Italia sob Italia prot
la terra dei cachi.
[La terra dei cachi - Elio e le storie tese]
Ma alla fine ne abbiamo scelto un'altra. Premettiamo però che non vogliamo fare nessuna polemica sulla festa odierna (niente camicia verde!) o essere contro la nostra Costituzione. Vorremmo anzi che la Costituzione e le leggi tutte venissero seguite con più rispetto da tutti, ma proprio tutti, senza impedimenti leggittimi o illeggittimi, senza trucchetti all'italiana. Senza che qualche furbetto inventi un modo per bypassare leggi, fisco, multe e quant'altro. Ci piacerebbe anche che salendo su un taxi in un'altra nazione, com'è successo ad Aiuolik a Valencia, non dovessimo sentire trasmissioni satiriche sul nostro Silvio nazionale e vergognarci dicendo al tassista "Soy italiana". Ecco perché la canzone che abbiamo scelto è questa, ecco perché non ci sentiamo italiani.
Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.
[Io non mi sento italiano - G. Gaber]
Detto questo, ci è piaciuta l'idea di Francesca di unire l'Italia mediante le ricette di sua Maestà l'Artusi. E siccome noi, anche se un po' in sordina, sua Maestà l'abbiamo decantato nel nostro progetto "Rivisiting Artusi", non potevamo mancare all'appello.
Siccome però non siamo persone normali normali, lo facciamo a modo nostro.
Nel libro "Odore di chiuso" di Marco Malvaldi --letto tutto d'un fiato proprio nell'ultimo viaggio verso Valencia, letto tutto d'un fiato perché molto bello ma anche per via dei ritardi aerei e della prolungata permanenza in aeroporto-- l'autore decide di scritturare tra i personaggi proprio sua Maestà Pellegrino e gli fa fare un simpaticissimo ruolo alla Poirot. Ma siccome l'Artusi è l'Artusi anche se deve indagare su un delitto, ovviamente nel libro si parla anche di cucina. Viene così presentata una ricetta "inedita" di sua Maestà (sul fatto che sia veramente una ricetta indedita noi accettiamo la cosa per vera, senza ulteriori ricerche). La cosa simpatica è che la ricetta inedita è quasi totalmente identica a questa ricetta che avevamo letto da poco nel blog di Alex (e che presentiamo oggi), anche se la ricetta di sua Maestà prevede anche un trito iniziale di peperoni e sedano.
Prima di passare alla ricetta (finalmente, direte voi!), un'ultima nota. Entrambe le ricette prevedono l'uso del tonno, ma la nostra Aiuolik, convinta di avere chili e chili di tonno in Trattoria, ha invece scoperto che la dispensa era sgombra di tonno ma piena di sgombro e così...
Ingredienti:
Preparazione:
Siccome però non siamo persone normali normali, lo facciamo a modo nostro.
Nel libro "Odore di chiuso" di Marco Malvaldi --letto tutto d'un fiato proprio nell'ultimo viaggio verso Valencia, letto tutto d'un fiato perché molto bello ma anche per via dei ritardi aerei e della prolungata permanenza in aeroporto-- l'autore decide di scritturare tra i personaggi proprio sua Maestà Pellegrino e gli fa fare un simpaticissimo ruolo alla Poirot. Ma siccome l'Artusi è l'Artusi anche se deve indagare su un delitto, ovviamente nel libro si parla anche di cucina. Viene così presentata una ricetta "inedita" di sua Maestà (sul fatto che sia veramente una ricetta indedita noi accettiamo la cosa per vera, senza ulteriori ricerche). La cosa simpatica è che la ricetta inedita è quasi totalmente identica a questa ricetta che avevamo letto da poco nel blog di Alex (e che presentiamo oggi), anche se la ricetta di sua Maestà prevede anche un trito iniziale di peperoni e sedano.
Prima di passare alla ricetta (finalmente, direte voi!), un'ultima nota. Entrambe le ricette prevedono l'uso del tonno, ma la nostra Aiuolik, convinta di avere chili e chili di tonno in Trattoria, ha invece scoperto che la dispensa era sgombra di tonno ma piena di sgombro e così...
Ingredienti:
- 400 gr. circa di pane casereccio (fresco o raffermo), a pezzettoni
- 400 ml. circa di latte
- 1 uovo
- 300 gr. circa di sgombro sott’olio, scolato
- 1 mazzetto di prezzemolo
- 100 gr. di parmigiano grattugiato
- resti di formaggio grattugiato
- sale q.b.
- pepe q.b.
- burro per la teglia
Preparazione:
Ammollate il pane nel latte. Quando il latte si sarà completamente assorbito sbriciolate il pane con le mani. Unite l’uovo, lo sgombro, il parmigiano grattugiato, il prezzemolo tritato e i resti di formaggio. Condite con il sale e il pepe e mischiate il tutto. Imburrate una teglia e distribuitevi il composto. Grattugiate un po’ di formaggio sulla superficie e infornate a 180°C per circa 30 minuti. Servire ben caldo.
C come...
...Costituzione!
Grande!!!! tonno noooo lo sgombro è più saporito!!!!! evviva l'Italia!
RispondiEliminap.s. non ho mica tanto capito come funziona ma io vi cedo volentieri la mia ricetta per la lettera S, però se avete tempo mi spiegate bene? grassie! baciii
Gli sformati con la crosticina croccante sono irresistibili :D
RispondiEliminaCucinato così, mi "strozzerei" qualunque tipo di pesce!!! ^_______^
RispondiEliminaCondivido tutte le canzoni che avete scelto e anche, purtroppo, l'ultima.... :*)
E pensare che quando andammo in Germania, io e Compare, in vacanza ormai 18 anni fa, ci guardavano con rispetto quando capivano che eravamo Italiani, ci indicavano a gesti che eravamo i Campioni del Mondo, mostri di bravura nel calcio, Paese meraviglioso... ora toccherà tornarci con un sacchetto di carta in testa e documenti falsi! :*DDDD
L'ho sempre detto che mia madre è più italiana degli italiani messi insieme :-)) Aveva nel sangue la ricetta dell'Artusi senza saperlo. Qui lo sgombro sotto'olio non si trova proprio, ma appena torno in Italia proverò lo sformato anche io (insieme a mamma!)
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