Una Gamberotta a Barcellona: Granja Viader
Nel mentre che l'abbecedario culinario della comunità europea si sposta in Portogallo, ospitato da Patrizia in questo post, noi oggi rimaniamo in Spagna, anzi in Catalogna!
Premessa per lo Spazzolatore Folle e per gli appassionati della tabella di valutazione: questo post non ha tabella di valutazione l'Intrepida e Corto Pirrese hanno preferito non fornirla dato che si tratta di un bar e non di un ristorante.
Iniziamo con la risposta alla domanda che tutti voi vi starete ponendo: che cos'è una granja? La granja è una (vecchia) fattoria (ia ia o) o anche una (vecchia) azienda agricola (icola icola o). In pratica, fuori dalla città fattorie e aziende agricole producono prodotti di vario genere, come latticini, salumi, etc. Da qui partono quindi camion (una volta carri) carichi carichi di prodotti per rifornire i rivenditori in città. La Granja Viader, ovvero la Granja della famiglia Viader, è una di queste, forse la più antica, di sicuro la più famosa.
I motivi che la rendono famosa sono legati al fatto che il signor Viader fu il creatore del Cacaolat, bevanda ufficiale della famiglia catalana fin dal 1931. Si tratta di una bevanda a base di cacao e latte (cacao-lat mica per niente!) che potete acquistare già pronta un po' ovunque (qui in Catalogna, of course!) in vari formati: bottiglietta di vetro, bottiglietta di plastica, contenitore tetrapack... Inoltre, potete anche comprare il cacao solubile e il latte lo mettete voi (sì, come il Nesquik, ma guai a dire a un catalano che le due cose si assomigliano!).
Aggiungiamo una nota storica (grazie agli amici catalani che istruiscono Aiuolik in merito a tutto ciò che riguarda il cibo!), data la crisi l'industria del Cacaolat si è trovata sul lastrico e ha rischiato di chiudere. Ma i catalani, dopo anni e anni di colazioni e merende a base della loro bevanda favorita, si sono opposti (e qui la gente sa cosa vuol dire "opporsi", fosse anche per un po' di cacao e latte!). Nel 2011, l'azienda del Cacaolat è stata comprata dalla Damm (la stessa della birra Estrella, per intenderci) e il cacaolat continua ad accompagnare colazioni e merende di tanti catalani.
Con tutto questo sapere e avendo già provato la Granja Viader e il cacaolat in compagnia delle sue guide catalane preferite, la nostra Intrepida un pomeriggio invernale ha deciso di far conoscere il locale e di far provare il cacaolat al visitante Corto Pirrese.
Data la sua fama e anche il piacere del catalano di fare una capatina al bar, può capitarvi di trovare la fila fuori...
...ma una volta dentro, non vi pentirete di aver aspettato. Il locale è ricco di vecchi manifesti pubblicitari del Cacaolat e di immagini varie che lo rendono unico nel suo genere. Il locale, a dire la verità, è anche piccolo e quindi il fatto di trovarlo pieno vien da sé. Ne segue, inoltre, che, per forza di cose, i camerieri devono essere super efficienti nel prendere le ordinazioni, nel portarvi quanto ordinato consegnandovi direttamente lo scontrino. Come recitano i cartelli, il conto si paga direttamente al tavolo. Efficienza catalana!
Che hanno preso i nostri eroi? Una pastarella tipica catalana (por supuesto!) di cui un giorno la nostra eroina imparerà il nome: ensaimada.
Ovviamente, dopo tutta questo racconto, sapete già che con la ensaimada hanno ordinato qualcos'altro: cacaolat caldo con panna (panna vera, mica quelle cose vegetali dei nostri giorni!). Il tutto per circa 10 €, no, non è prezzo da Gamberotti, ma se siete a Barcellona un salto dalla Granja Viader lo dovete assolutamente fare, parola di Gamberotta!!!
Cacau e leite
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