La comida de el martes: Paella caldosa a quattro mani e due chele
Nota di apertura: lo sappiamo, oggi non è martedì :-)
Nel raccontare questo post potremmo essere molto prolissi e densi di dettagli ("un sabato mattina di Febbraio, con 18º gradi, due Gamberotti si recarono al mercato a caccia del bogavante" [astice, N.d.T.]) oppure potremmo essere molto sintetici ("ecco a voi la ricetta"). Noi abbiamo optato per una sana via di mezzo.
Iniziamo dal protagonista di tutta questa storia, ovvero il nostro amico astice-bogavante, ovvero le due chele del titolo.
È arrivato in Trattoria vivo, è stato messo in posa per la foto e, nel mentre che la nostra eroina preparava il brodo, ha fatto amicizia proprio con chi era destinato a ucciderlo... E così Aiuolik ha iniziato a provare dei sentimenti per quell'essere scuro che si muoveva al contrario e che la guardava con lo sguardo languido. Poi si aggiungono anche "gli aiuti da casa" a darti coraggio e così coi potenti mezzi tecnologici di cui sono dotati (i.e., la webcam dell'ipod) Uncle suggeriva ad Aiuolik di addormentare il mal capitato ponendolo per qualche minuto in freezer, oppure di prendere la bici, percorrere la Rambla del Prim e ributtarlo in mare :-) Ma Aiuolik non ha ceduto, il suo amico era arrivato in Trattoria vivo e non sarebbe passato per nessun congelatore del mondo (però, magari riportarlo al mare...). Così ci pensa ancora Uncle a incoraggiare la nostra eroina "non te lo ricordi il film?" "quale?" "quello di Julia Child" (Julie and Julia [NdA]) e in men che non si dica, sull'ipod compare questo video:
Ma Aiuolik ha visto troppi film americani e troppi Bruce Willis in canottiera per non sapere che nei film gli americani esagerano "un pelino". Infatti, il nostro bogavante è finito in pentola e lì è rimasto senza opporre resistenza. R.I.P.
Un'ultima nota sul nostro amico. Nello studio preliminare "Il bogavante, un crostaceo, un amico", Aiuolik e UB avevano scoperto che il bogavante è timido...e infatti, come vedete in questa foto, è diventato tutto rosso (ok, questa la potevamo risparmiare, ma ci piaceva condividere con voi anche questo!).
Veniamo dunque alle altre due mani di questa ricetta, quelle di un amico, un collega e un neo-blogger! Eh sì, perché se devi rovinare una persona, fallo fino in fondo...E poi se abbiamo l'abbecedario culinario d'Italia è anche un po' colpa sua e della sua domanda "Perché O di Oca?" "Perché c'è in tutti gli abbecedari" "E allora perché non O di Otranto?" e da lì a percorrere tutta l'Italia il passo è stato breve (giusto qualche km. per Torino).
Per farla breve ora ha anche lui un blog, ha promesso di partecipare a tutto l'abbecedario (e ha già una to-do list piena di ricette), ha condiviso con Aiuolik la preparazione di questa paella e oggi la pubblica pure lui nel suo blog nuovo nuovo.
Quindi, riassumendo, abbiamo 1 paella, 1 bogavante (astice), 2 Gamberotti e 1 schiaccianoci... ma dopo una vita di "for emergency" il dilemma dei 5 filosofi a noi ci fa un baffo!
Ingredienti (per un numero indefinito di mangiatori):
Nel raccontare questo post potremmo essere molto prolissi e densi di dettagli ("un sabato mattina di Febbraio, con 18º gradi, due Gamberotti si recarono al mercato a caccia del bogavante" [astice, N.d.T.]) oppure potremmo essere molto sintetici ("ecco a voi la ricetta"). Noi abbiamo optato per una sana via di mezzo.
Iniziamo dal protagonista di tutta questa storia, ovvero il nostro amico astice-bogavante, ovvero le due chele del titolo.
È arrivato in Trattoria vivo, è stato messo in posa per la foto e, nel mentre che la nostra eroina preparava il brodo, ha fatto amicizia proprio con chi era destinato a ucciderlo... E così Aiuolik ha iniziato a provare dei sentimenti per quell'essere scuro che si muoveva al contrario e che la guardava con lo sguardo languido. Poi si aggiungono anche "gli aiuti da casa" a darti coraggio e così coi potenti mezzi tecnologici di cui sono dotati (i.e., la webcam dell'ipod) Uncle suggeriva ad Aiuolik di addormentare il mal capitato ponendolo per qualche minuto in freezer, oppure di prendere la bici, percorrere la Rambla del Prim e ributtarlo in mare :-) Ma Aiuolik non ha ceduto, il suo amico era arrivato in Trattoria vivo e non sarebbe passato per nessun congelatore del mondo (però, magari riportarlo al mare...). Così ci pensa ancora Uncle a incoraggiare la nostra eroina "non te lo ricordi il film?" "quale?" "quello di Julia Child" (Julie and Julia [NdA]) e in men che non si dica, sull'ipod compare questo video:
Ma Aiuolik ha visto troppi film americani e troppi Bruce Willis in canottiera per non sapere che nei film gli americani esagerano "un pelino". Infatti, il nostro bogavante è finito in pentola e lì è rimasto senza opporre resistenza. R.I.P.
Un'ultima nota sul nostro amico. Nello studio preliminare "Il bogavante, un crostaceo, un amico", Aiuolik e UB avevano scoperto che il bogavante è timido...e infatti, come vedete in questa foto, è diventato tutto rosso (ok, questa la potevamo risparmiare, ma ci piaceva condividere con voi anche questo!).
Veniamo dunque alle altre due mani di questa ricetta, quelle di un amico, un collega e un neo-blogger! Eh sì, perché se devi rovinare una persona, fallo fino in fondo...E poi se abbiamo l'abbecedario culinario d'Italia è anche un po' colpa sua e della sua domanda "Perché O di Oca?" "Perché c'è in tutti gli abbecedari" "E allora perché non O di Otranto?" e da lì a percorrere tutta l'Italia il passo è stato breve (giusto qualche km. per Torino).
Per farla breve ora ha anche lui un blog, ha promesso di partecipare a tutto l'abbecedario (e ha già una to-do list piena di ricette), ha condiviso con Aiuolik la preparazione di questa paella e oggi la pubblica pure lui nel suo blog nuovo nuovo.
Quindi, riassumendo, abbiamo 1 paella, 1 bogavante (astice), 2 Gamberotti e 1 schiaccianoci... ma dopo una vita di "for emergency" il dilemma dei 5 filosofi a noi ci fa un baffo!
Ingredienti (per un numero indefinito di mangiatori):
- 1 astice da circa 1/2 kg.
- 1 calamaro
- 1 seppia
- 4 scampi
- 1/2 kg. di cozze
- 3 tranci di merluzzo
- 1 peperone rosso
- 2 peperoni piccoli verdi
- 2 cipolle
- 2 pomodori maturi
- 1 carota
- timo
- 2 mazzi di prezzemolo
- 3 bustine di zafferano
- 1 manciata di taccole
- olio extra
- 5 spicchi di aglio
- 300 gr. di riso
- 2 dadi di brodo di pesce
Preparazione:
In una pentola capiente mettete una cipolla tagliata in due, la carota sbucciata, un mazzetto di prezzemolo e un po' di timo. Coprite con abbondante acqua e portate a ebollizione. Dopo 20 minuti di bollitura, aggiungete l'astice vivo e fate cuocere coperto per 20 minuti. Spegnete e tenete da parte.
In una pentola capiente, fate soffriggere 2 spicchi d'aglio, versate le cozze, coprite con acqua e fate cuocere sino ad apertura dei mitili. A parte, fate bollire in acqua leggermente salata le taccole per circa 6 minuti. Scolate e tenete da parte.
In un'ampia padella, fate rosolare 3 spicchi d'aglio con gli scampi, chiudete con il coperchio e fate cuocere per qualche minuto. Condite con un po' di prezzemolo tagliato fine, togliete da fuoco, togliete gli scampi dalla padella e tenete da parte. Nello stesso olio, fate soffriggere la seppia e il calamaro tagliati a piccoli tocchetti. Rosolate, togliete dalla padella e tenete da parte. Nello stesso olio, versate una cipolla tagliata fine e i peperoni tagliati a tocchetti. Fate cuocere per qualche minuto, quindi aggiungete il calamaro e la seppia, fate insaporire e versate i pomodori. Fate cuocere ancora qualche minuto e quindi versate il riso. Fate tostare leggermente, quindi coprite con abbondante brodo d'astice e fate cuocere a fuoco medio rimestando continuamente e aggiungendo brodo di quando in quando. Aggiungete lo zafferano, mischiate bene e aggiungete un dado di pesce. A metà cottura del riso, aggiungete metà delle cozze (senza il loro guscio), il merluzzo e le taccole. Continuate a rimestare di tanto in tanto aggiungendo brodo all'occorrenza. Insaporite aggiungendo qualche cucchiaio dell'acqua dei mitili e, se serve, un altro dado di pesce. A fine cottura del riso, mettete l'astice, gli scampi e le cozze rimaste, fate insaporire, togliete dal fuoco e servite.
Bogavante
Ma scusa.............. e il povero calamaro? E la seppia e gli scampi??? Cos'è questo razzismo??? Solo perchè era vivo??
RispondiEliminaOvvio...non sono un'assassina, io...ma ora sono un'astissina...comunque ottimo!
RispondiEliminaChe vita sarebbe senza Bogavante...confermo, l'amico si è rivelato ottimo :-)
RispondiEliminaIo mangio il pesce....ma quando arriva nella mia cucina dev'essere "RIGOROSAMENTE MORTO"...altrimenti non se ne parla...non ce la posso proprio fare!!! Quindi visto che la paella è già pronta me ne rubo un piattino!!!
RispondiEliminaSto ancora scompisciandomi dalle risate!!!!!!!!!!! Quando le finanze lo permetteranno giuro che provo la tua paella!! Vado a vedere il blog del neo-blogger!!!!
RispondiEliminaCiaoooo